Variante Delta: focolai, aumento contagi ed efficacia vaccini. Cosa sappiamo

Occhi puntati sulla variante Delta. Ecco cosa dicono gli ultimi dati di Gran Bretagna, Russia e Israele e perché le prossime settimane sono cruciali

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Con il 26% dei casi, l'Italia è al quinto posto nel mondo fra i Paesi in cui è maggiore la circolazione della variante Delta. È la stima pubblicata dal Financial Times sulla base delle sequenze genetiche del virus depositate nella banca internazionale di dati genetici Gisaid e dei dati provenienti dall'istituto di ricerca belga Sciensano. Le stime indicano inoltre che la variante Delta è dominante in Gran Bretagna e Portogallo, dove la concentrazione è rispettivamente del 98% e il 96%. Seguono gli Stati Uniti con il 31%, quindi Italia (26%), Belgio (16%), Germania (15%), Francia (6,9%). "Ancora non è predominate come in Gran Bretagna, ma la variante Delta corre molto e, come ci siamo già accorti in passato, bastano poche settimane per ritrovarsela predominante anche in Italia. Per ora, dal sequenziamento che si fa con i positivi ospedalizzati, non è così. Dobbiamo però tracciare e sequenziare e non lo stiamo facendo in modo metodico e su grande scala" ha sottolineato Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma in merito alla diffusione della variante Delta sul territorio italiano. Oggi un focolaio di variante Delta (ex indiana) è stato individuato nella zona tra il Cremonese e il Piacentino, con 24 casi della mutazione del coronavirus isolata in India e ribattezzata Delta. 

  1. Impennata di casi in Israele
  2. La situazione nel Regno Unito
  3. La finale degli Europei
  4. Decessi record in Russia
  5. I "nuovi" sintomi
  6. L'appello agli over 60

Israele: impenna di casi

Allerta tra le autorità sanitarie di Israele dove negli ultimi giorni si è attestata una rapina crescita di contagi. Le nuove positività sono attribuibili - secondo quanto riferito - in particolare alla variante Delta. La crescita dei casi arriva dopo settimane in cui i numeri giornalieri di infezioni erano a una sola cifra. Negli ultimi giorni, però, si è registrata una forte crescita dei casi: nella giornata di ieri il totale di nuovi contagi è stato di 125, oltre il doppio rispetto al giorno precedente (49) e il numero più alto dal 20 aprile. Secondo i funzionari sanitari, la colpa è da attribuire a coloro che rientrano dall'estero e non rispettano la quarantena; da qui l'intenzione di aumentare le multe per punire chi viola le misure restrittive. L'ingresso di nuove varianti in Israele è attribuito infatti alle visite di persone in Paesi considerati a rischio. Le autorità hanno fatto appello alla popolazione a non recarsi in quegli Stati. Oggi il premier Naftali Bennett ha programmato un sopralluogo all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv per verificare la efficacia dei controlli sanitari.

Variante Delta: come riconoscerla? Sintomi e nuovi test in Italia

Per quanto concerne i nuovi casi, si tratterebbe per lo più di giovanissimi, in età adolescenziale. Il ministero della sanità negli scorsi giorni ha consigliato di procedere alla vaccinazione dei giovani di età compresa fra 12-15 anni. Un percorso già avviato. Secondo la stampa è prevedibile che le loro vaccinazioni saranno completate entro la fine di luglio. Proprio il ministro della Salute, Nitzan Horowitz, e il primo ministro israeliano, Naftali Bennett, secondo 'The Times of Israel', stanno discutendo della possibilità di ripristinare l'obbligo di indossare le mascherine in casa, dopo i focolai rilevati nell'ultima settimana. 

Nel Regno Unito

La variante Delta è ormai la variante prevalente in Gran Bretagna e in Russia. Nel Regno Unito, altro Paese che è stato in prima linea nella campagna vaccinale, proprio la diffusione della variante ha determinato lo spostamento di almeno un mese dell'eliminazione delle ultime restrizioni. Massima cautela quindi. Anche se i segnali positivi non mancano. Secondo il il ministro della Sanità, Matt Hancock, i dati dell'ultima settimana sulla pandemia in GB appaiono "incoraggianti" nonostante il rimbalzo dei contagi. Hancock ha sottoineato che da un lato l'incremento dei contagi pare rallentare, dall'altro il numero dei ricoveri in ospedale segue una progressione "meno veloce" e il numero dei morti giornalieri resta in media "molto basso". 

Il dibattito finale degli europei

Resta sul tavolo il nodo della finale degli Europei, in programma a Wembley, a Londra? "E' un assembramento con uno spostamento a livello internazionale che in questo momento non è indispensabile. Capisco la preoccupazione di Draghi" ha detto il virologo dell'università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco. Il dibattito che si è aperto con il premier italiano intenzionato ad adoperarsi per evitare che la finale si giochi in un Paese con i contagi in crescita rapida e si è al momento concluso con le istituzioni del calcio che escludono un cambio di 'location'.  Ma si volerà tranquilli per l'ultimo atto di Euro 2020 in Uk, dove da diverse settimane ormai sono alle prese con la variante Delta di Sars-CoV-2, e la risalita dei contagi ha costretto il primo ministro Boris Johnson a rimandare il Freedom day e l'addio alle ultime restrizioni? "In generale - ha detto Pregliasco - le aperture sono necessarie, sicuramente importanti, così come il turismo. Però nella finale degli Europei non c'è quella ricaduta economica distribuita, che giustifica altre aperture". 

In Russia picco di decessi

La Russia ha documentato 546 morti per Covid-19 nelle ultime 24 ore, rispetto ai 440 del giorno prima. Questo è il più alto numero di morti giornalieri dall'11 febbraio, secondo i dati forniti dal centro di crisi federale anti-coronavirus. Il bilancio complessivo delle vittime del coronavirus in Russia raggiunge 130.347 persone. Il tasso di letalità preliminare sale al 2,44%. Le nuove infezioni, sempre nelle 24 ore, sono state 16.715 rispetto ai 17.378 casi registrati un giorno prima. Mosca resta sempre al centro della terza ondata, con 6.555 nuovi casi e 86 morti, ovvero un record dall'inizio della pandemia. 

Quali sono i sintomi?

La variante Delta sembra dare "sintomi leggermente diversi, dai primi report. Gli americani già cominciano a scriverlo. Sembra dare più sintomi a carico dell'apparato respiratorio: raffreddore, naso che cola, mal di gola, mal di testa sembra il sintomo più comune, la febbre è il quarto" sintomo, "la tosse solo quinta e raramente questa variante sembra dare anosmia" ossia perdita di olfatto. E' il quadro tracciato dal direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni  Rezza, durante la conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio regionale Covid-19 della Cabina di Regia. 

L'appello per gli over 60 non vaccinati

La variante Delta "è più infettiva che può essere controllata abbastanza bene da un ciclo di vaccinazione completo, quindi è molto importante che le persone completino la vaccinazione con 2 dosi, specialmente quel milione e 800 mila di anziani che deve vaccinarsi. Si prevede che su 10 persone anziane oltre i 60 anni 3 possono avere una malattia molto grave se non vaccinate, immaginate dunque quante persone rischiano di avere gravi complicazioni semplicemente perché sono state spaventate e hanno pensano di non vaccinarsi". Queste le parole Guido Forni, immunologo dell'Accademia Nazionale dei Lincei, a Radio Cusano Campus.