Crisanti: "Se la variante brasiliana si diffonde, bisogna bloccare tutto"

Il virologo padovano sulla nuova variante del Sars-CoV2: dai primi studi sembra risponda meno al vaccino

Il professor Andrea Crisanti

Il professor Andrea Crisanti

Milano, 25 gennaio 2021 - Variante brasiliana, "se si conferma una minore protezione da parte del vaccino, rimane solo un'opzione: bloccare tutto". Il virologo Andrea Crisanti invita a tenere alta l'attenzione di fronte al primo caso di variante brasiliana in Italia, individuato in un uomo atterrato all'aeroporto di Malpensa qualche giorno fa. Il direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell'ateneo cittadino, come sempre, non le manda a dire: "Il primo caso in Italia di variante brasiliana non vuol dire ancora niente, ma è un segnale del fatto che non siamo difesi dalle varianti di Sars-CoV-2. E visto che sembra da alcuni primi studi che quella brasiliana risponda meno al vaccino, se si incominciano a vedere casi dispersi in tutta Italia e qualche cluster bisogna agire con prontezza. Soprattutto se si conferma una minore protezione da parte del vaccino, mi dispiace ma rimane solo un'opzione: bloccare tutto". 

"Se è un caso isolato va bene e rimane tale, ma se si incominciano a vedere più casi e si dovesse vedere che la variante brasiliana è effettivamente resistente al vaccino allora rimane solo un'opzione, ripeto: bloccare tutto per impedire che si diffonda. Significa lockdown duro, non con le zone rosse. Non possiamo permetterci di mandare all'aria il vaccino. Non scherziamo". 

A preoccupare Crisanti sono alcuni lavori condotti sulla variante in questione che mostrano che "i sieri dei vaccinati hanno una limitata capacità di bloccarla. Da un punto di vista epidemiologico non si sa quanto effettivamente siano resistenti i vaccinati alla variante, è un'informazione ancora tutta da acquisire - puntualizza - ma sembra che gli anticorpi abbiano una capacità del 30%", diminuita cioè del 70%. "Questo non vuol dire che le persone immunizzate non dimostreranno poi di resistere agli attacchi della variante brasiliana, ma se dovesse essere così sarebbe un problema: se incominciasse a diffondersi e si vedesse qualche impatto sui vaccinati, il discorso cambierebbe e si farebbe più allarmante".

Il quadro era sembrato più ottimistico di fronte alla variante inglese, soprattutto in merito al rischio di un invalidamento dei vaccini. In quel caso Crisanti aveva rassicurato: "In base alle informazioni che si hanno ora è assai probabile che ciò non accadrà. Ovviamente bisognerà verificare che le persone vaccinate non si infettino di nuovo".