Vaiolo delle scimmie, Pregliasco: "Quarantena per i contatti stretti"

Così il virologo: "Stiamo vedendo solo la punta dell'iceberg, è necessario circoscrivere subito l'incendio finchè è piccolo"

Il virologo Fabrizio Pregliasco

Il virologo Fabrizio Pregliasco

Milano, 30 maggio 2022 - "Sicuramente sul vaiolo delle scimmie stiamo vedendo la punta dell'iceberg. In questo momento è fondamentale, senza allarmismi, parlarne e riuscire a circoscrivere l'incendio finché è piccolo". Così il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all'università Statale di Milano. "Se lo faremo, credo che nell'arco di un mese o due in Italia potremmo avere un centinaio, massimo qualche centinaio di casi. Altrimenti, nello scenario peggiore, i casi potrebbero arrivare a qualche migliaio". Pregliasco sottlinea e ribadisce poi la necessità di "agire ora. L'incendio va spento adesso mentre ancora è limitato".

Nell'ultimo aggiornamento sui focolai di Monkeypox virus, l'Organizzazione mondiale della sanità ha riportato 257 casi confermati e circa 120 sospetti in 23 Paesi. Contati atipici, in nazioni in cui l'infezione non è endemica, che l'Oms considera l'inizio di una diffusione destinata ad aumentare. Il direttore dell'Irccs Galeazzi concorda: "Bisogna far sì che ci possa essere un tracciamento efficace, un'individuazione dei casi sospetti e dei contatti stretti, per i quali sarebbe opportuno predisporre una quarantena di 21 giorni. Confido nella capacità organizzativa del Paese per tamponare i casi. E' chiaro - precisa l'esperto - che moltissimo dipende anche dalla responsabilità dei singoli, in termini di comportamenti e di segnalazione di eventuali sintomi dell'infezione".