Vaiolo delle scimmie, in Usa è emergenza nazionale. E in Italia ed Europa cosa succede?

Aumentano i casi anche a livello nazionale e in Lombardia

Il vaiolo delle scimmie si sta diffondendo nel mondo. Aumentano i casi e con loro la preoccupazione delle autorità sanitarie. Certo la minor contagiosità rispetto al Covid e i sintomi che nella maggior parte dei casi si risolvono da soli e non sono pesanti, per il momento non fanno temere scenari drammatici, ma le autorità sanitarie mondiali sono in allerta.

Vaiolo delle scimmie
Vaiolo delle scimmie

Emergenza nazionale in Usa

Il dipartimento della Salute Usa ha dichiarato il vaiolo delle scimmie un'emergenza sanitaria nazionale. Lo ha annunciato il ministro alla Salute americano Xavier Becerra. I casi della malattia negli Stati Uniti sono 6.600, ha precisato, sottolineando che ci sono oltre 1 milione di vaccini che saranno distribuiti in tutto il Paese. La California e New York, che sono gli Stati più colpiti, avevano già dichiarato l'emergenza nei giorni scorsi.

Due morti in Spagna

La Spagna ha fatto registrare due decessi per il vaiolo delle scimmie negli ultimi quattro giorni: si tratta delle prime due vittime europee dell'epidemia, che nel mondo (Africa esclusa) ha causato altri tre morti.  Il ministero della Sanità spagnolo ha sottolineato come la malattia non sia particolarmente grave, ma la diffusione incontrollata - dovuta in parte anche alla scarsità di vaccini - e l'aumento dei contagi porta prima o poi a dei casi anche gravi.

Le accuse della Russia agli Usa

L'esercito russo ritiene che dietro il Covid-19 e il vaiolo delle scimmie potrebbero esserci gli Stati Uniti. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il tenente comandante delle forze di protezione chimica, biologica contro le radiazioni della Difesa di Mosca, Igor Kirillov. Dopo aver premesso "l'interesse dell'amministrazione statunitense per lo studio di agenti biologici 'dall'obiettivo ristretto'", Kirillov ha affermato che a suggerire il possibile coinvolgimento di Washington è la "diversità delle varianti genetiche non caratteristiche per la maggior parte dei coronavirus che causano diversi picchi di incidenza, differenze significative di mortalità e contagiosità, distribuzione geografica irregolare, nonchè la natura imprevedibile del processo epidemico in generale. "C'è l'impressione che, nonostante gli sforzi per contenere l'infezione e isolare i pazienti, la pandemia sia artificialmente potenziata con nuove varianti rilasciate in una regione o nell'altra", ha detto ancora Kirillov, "stiamo analizzando il possibile coinvolgimento dell'Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (Usaid) nell'emergere del nuovo coronavirus. L'agenzia ha finanziato Program Predict, che ha studiato nuovi coronavirus e raccolto pipistrelli portatori di coronavirus dal 2009. Metabiota, un società nota per la sua attività militare-biologica in Ucraina, è elencata tra gli appaltatori di progetti". Un'altra azienda statunitense stava studiando il virus del vaiolo delle scimmie, ha detto ancora l'ufficiale. "Quindi, stiamo osservando una chiara tendenza: gli agenti patogeni che causano malattie infettive e suscitano l'attenzione del Pentagono, si sviluppano come pandemia, mentre le aziende farmaceutiche statunitensi e i loro sponsor, i leader del Partito Democratico degli Stati Uniti, ne sono i beneficiari", ha concluso Kirillov.

Oltre 200 casi in Lombardia

Per la gestione e le attività di controllo dell'epidemia da vaiolo delle scimmie la Regione Lombardia ha costituito un'unità di coordinamento, in un contesto in cui la situazione epidemiologica "non è grave ed emergenziale", ma comunque "merita attenzione per la crescita costante nei numeri dei contagi sul territorio". Lo comunica la Direzione generale Welfare della Regione, sottolineando che l'unità di coordinamento avrà il compito di monitorare l'andamento dei casi, condividere le strategie di vaccinazione e verificare l'andamento clinico della patologia con attenzione ai casi eventualmente più gravi. Al momento i casi di vaiolo delle scimmie in Lombardia sono 252 con due persone ricoverate. Dalla prossima settimana sarà disponibile nella rete lombarda dei Centri per la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse la prima fornitura di vaccini per le persone a rischio contagio. Il gruppo di lavoro è formato da una rappresentanza della Dg Welfare composta dai dirigenti dell'unità di Prevenzione e Veterinaria Danilo Cereda, Marco Farioli, Giovanni Menarolla e Catia Borriello, da direttori dei Centri di malattie infettive e da tre rappresentanti del mondo delle associazioni.

Una donna ricoverata a Chieti

Una donna di 31 anni residente nel Pescarese è stata ricoverata per vaiolo delle scimmie nella Clinica di Malattie infettive dell'ospedale di Chieti. Si tratta di un caso raro al femminile, il quinto in Italia, mentre la diffusione tra i maschi ha toccato quota 500. La donna è in condizioni cliniche buone ed è stabile, e segue la terapia prevista dal protocollo. Lo comunica la Asl Lanciano-Vasto-Chieti.  "La malattia è in fase di regressione - riferisce Jacopo Vecchiet, responsabile dell'Unità operativa - per cui entro qualche giorno la paziente potrà essere dimessa".

Primo caso femminile in India

Primo caso femminile di vaiolo delle scimmie in India: l'ammalata, una trentenne di origine nigeriana, vive a Delhi, dove sono stati identificati 4 dei 9 casi totali indiani. La donna, così come gli altre 3 positivi al virus nella capitale, non ha viaggiato all'estero nelle ultime settimane, mentre, al contrario, tutti e 5 gli altri ammalati, che si trovano nello stato meridionale del Kerala, sono rientrati recentemente in India dagli Emirati arabi.

La situazione in Europa

Un totale di 15.926 casi di vaiolo delle scimmie sono stati identificati da 38 paesi e aree in tutta la regione europea fino al 2 agosto 2022; 399 sono stati ricoverati in ospedale, due sono deceduti. Il paese europeo che conta più casi è la Spagna, con 4.577. Lo indica il bollettino di sorveglianza pubblicato dall'Ecdc, lo European Centre for Disease Prevention and Control. I dati basati sui casi sono stati riportati per 15.624 contagiati segnalati da 32 paesi all'Ecdc e all'Ufficio regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), attraverso il sistema di sorveglianza europea (TESSy). Di questi, 15.524 sono stati confermati in laboratorio. La prima data di insorgenza dei sintomi di vaiolo delle scimmie nella regione europea, riporta l'agenzia, è stata segnalata l'11 marzo 2022. Fino a oggi, la maggior parte dei casi aveva un'età compresa tra 31 e 40 anni (41%) ed erano maschi (99,1%). La maggior parte delle persone contagiate ha presentato un'eruzione cutanea (94,8%) e sintomi sistemici come febbre, affaticamento, dolore muscolare, brividi o mal di testa (65%). Sono stati 399 i casi che sono stati ricoverati in ospedale (5,6%), di cui 150 casi hanno richiesto cure cliniche. Tre le persone che sono stati ricoverati in terapia intensiva, di cui una per ragioni non correlate al vaiolo delle scimmie, mentre altre due sarebbero morti per questa infezione. Dopo la Spagna, il paese europeo con più contagi è la Gran Bretagna (2.759), seguita da Germania (2.724), Francia (2.054) e Olanda (927), Portogallo (633), Italia (505, notificati martedì dall'Istituto per le malattie Infettive Spallanzani).

Italiano il primo test rapido

E' italiano il primo test rapido sul sangue per il vaiolo delle scimmie. A metterlo a punto è stato il Consorzio Sannio Tech (Benevento) e la sperimentazione sarà condotta dall'ospedale Cotugno di Napoli: "Speriamo di partire a fine estate, dopo il via libera del Comitato etico dell'ospedale", spiega l'infettivologo del Cotugno Alessandro Perrella, che coordinerà la sperimentazione sull'uomo. "Il merito del test è dei colleghi del Sannio Tech che hanno avuto l'intuizione e le capacità di sviluppare in Italia questo primo test per il vaiolo delle scimmie.

Possibili quarantene

L'adozione di contromisure di tipo medico farmacologico, inclusi specifici antivirali (Tecovirimat autorizzato dall'agenzia europea del farmaco Ema) "può essere presa in considerazione nell'ambito di protocolli di uso sperimentale o compassionevole, in particolare per coloro che presentano sintomi gravi o che possono essere a rischio di scarsi risultati, come le persone immunodepresse", è l'indicazione della circolare. Sul fronte profilassi invece si spiega che "apposite indicazioni sulla strategia di vaccinazione in Italia contro il vaiolo delle scimmie saranno fornite" con una pubblicazione in arrivo. Intanto vengono ricordate le raccomandazioni ad interim dell'Organizzazione mondiale della sanità sul loro utilizzo in questo contesto epidemico. E cioè che la vaccinazione di massa al momento non è richiesta né raccomandata; mentre per i contatti dei casi, si raccomanda la profilassi post-esposizione (Pep) con un appropriato vaccino di seconda o terza generazione, idealmente entro quattro giorni dalla prima esposizione per prevenire l'insorgenza della malattia. Infine la profilassi pre-esposizione (Prep) è raccomandata per gli operatori sanitari a rischio, il personale di laboratorio che manipola orthopoxvirus e quello che esegue test diagnostici per il vaiolo delle scimmie.