Vaiolo delle scimmie, primo lombardo. Maschio, giovane: è in osservazione

La conferma dell’ospedale Sacco dopo l’annuncio di " possibili casi". Negativo il sospetto di Monza

Vaiolo delle scimmie nel mondo (L'Ego Hub)

Vaiolo delle scimmie nel mondo (L'Ego Hub)

Milano - Il primo caso di vaiolo delle scimmie in Lombardia è stato confermato ieri sera dal laboratorio dell’ospedale Sacco di Milano. A quanto Il Giorno apprende, si tratterebbe di un giovane uomo del Milanese che era già seguito dall’ospedale di Roserio. È comunque partito il tracciamento per individuare i suoi eventuali contatti stretti. La diagnosi di questo che è il sesto caso accertato in Italia è stata confermata poco dopo le 20.30 dall’assessorato regionale al Welfare, che solo un paio d’ore prima comunicava come "alcuni" altri "possibili casi" di monkeypox segnalati dalla rete di sorveglianza regionale che si è attivata la scorsa settimana a seguito dell’allerta dell’Oms, dell’europeo Ecdc e a cascata dei nostri Ministero della Salute e Iss fossero, invece, risultati negativi alle analisi per cercare il dna del virus.

Tra questi ultimi c’era anche la persona visitata all’ospedale San Gerardo di Monza, della quale Il Giorno ha dato notizia ieri, che come riferito era già risultata negativa ai primi accertamenti, ma il cui caso ha richiesto approfondimenti al San Matteo di Pavia, che è l’altro laboratorio di riferimento anche per il monkeypox in Lombardia. E la nota diramata dalla Regione alle 18.30 escludeva "la presenza di casi di vaiolo delle scimmie in Lombardia" precisando però: "Al momento". Riserva obbligatoria, dato che negli stessi minuti veniva comunicato il quinto caso confermato in Italia, un connazionale rientrato dalla Germania che è andato a farsi visitare allo Spallanzani di Roma e ora è in isolamento domiciliare. L’Istituto nazionale per le malattie infettive ha in cura anche i primi tre pazienti scoperti, mentre il quarto è stato indivituato lunedì all’ospedale San Donato di Arezzo, un 32 enne tornato da una vacanza alle Canarie.

E dato che continuano ad aumentare (ieri avevano superato quota 190 sulla mappa creata dal team di scienziati internazionali Global.health ) i casi confermati di vaiolo delle scimmie segnalati dalle Americhe all’Europa, dall’Oceania al Medioriente e anche dal Nordafrica, in Paesi diversi dalle zone dell’Africa occidentale e centrale in cui il virus è endemico. In testa c’è sempre la Gran Bretagna, e da lì è partita l’allerta il 7 maggio, proprio perché otto dei primi nove contagiati non avevano una storia di viaggi nelle aree endemiche: si tratterebbe della prima catena di contagio “autoctona” in Europa. Il contagio tra esseri umani, possibilità già nota come conosciuto da tempo è questo virus, può avvenire attraverso contatti molto stretti con secrezioni delle mucose respiratorie (droplets) o delle lesioni cutanee che provoca la malattia, oppure attraverso abiti, asciugamani, lenzuola contaminati.

Alcuni esperti hanno sottolineato come l’aumento delle segnalazioni sia almeno in parte prevedibile per l’incremento della sorveglianza su questa patologia. Anche in Lombardia, dove lunedì si è tenuto un vertice tra gli infettivologi degli ospedali e i referenti per le malattie infettive delle Ats. E dove, ha fatto sapere ieri la Regione, il software di monitoraggio delle malattie infettive è stato aggiornato per consentire anche a medici di base e pediatri di segnalare direttamente casi sospetti di monkeypox .