Vaiolo delle scimmie, Bassetti: "Crescita impressionante". Lombardia prima per numero casi

In regione 216 contagi su 479 casi a livello nazionale. L'esperto: non sminuire, alcune lesioni sono invalidanti per mesi

Milano - Sono 479 i casi confermati di vaiolo delle scimmie in Italia, 53 in più rispetto all'ultima rilevazione di 3 giorni fa, secondo il bollettino pubblicato dal ministero della Salute con dati aggiornati a oggi, 29 luglio. I casi collegati a viaggi all'estero sono 146 e l'età mediana dei pazienti è di 37 anni (per un range che va dai 20 ai 71 anni). Nella casistica tricolore risultano solo 3 donne (476 sono uomini).  La regione con il più alto numero di casi confermati resta la Lombardia che ne segnala 216, seguita da Lazio (101), Emilia Romagna (55), Veneto (33), Piemonte (18) e Toscana (16). Sei regioni non hanno ancora segnalato nessun caso di Monkeypox (Basilicata, Calabria, Molise, Sardegna, Umbria e Valle d'Aosta. Le restanti, comprese le province autonome di Bolzano e di Trento, contano meno di 10 casi. 

Le lesioni tipiche del vaiolo delle scimmie (Ansa)
Le lesioni tipiche del vaiolo delle scimmie (Ansa)

Brescia, primo caso confermato agli Spedali Civili

Oggi il primo caso di vaiolo delle scimmie è stato confermato agli Spedali Civili a Brescia. Non è il primo bresciano infettato, ma il paziente è il primo per il quale i laboratori del principale nosocomio della città ha certificato abbia ha contratto il virus durante un viaggio. Secondo quanto emerso, l'uomo ha solo evidenze della malattia a livello cutaneo e le sue condizioni generali sono ritenute buone dai medici, tanto che a giorni il dovrebbe essere dimesso e proseguire le cure a casa in isolamento fino a completa guarigione. Gli Spedali Civili di Brescia hanno fatti sapere che i professionisti della struttura "sono pronti e formati sia per fare diagnosi che per trattare eventuali altri casi di vaiolo delle scimmie, mettendo in campo ogni misura per evitare la diffusione del virus". Inoltre, hanno precisato, "dal punto di vista epidemiologico la situazione è tranquilla".

Sospetto caso di vaiolo delle scimmie ad Ancona
Sospetto caso di vaiolo delle scimmie ad Ancona

Bassetti: crescita con numeri impressionanti

"La situazione del vaiolo delle scimmie non è delle migliori: siamo a oltre 22mila casi di vaiolo delle scimmie nel mondo e cresciamo con numeri impressionanti" per questo virus: cioè "1.500-2mila casi al giorno. L'Italia è al decimo posto con circa 500 casi" ha sottolineato Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova ad Adnkronos.  Quello che sottolinea l'esperto è che "i casi crescono in maniera vertiginosamente elevata. Ormai - conclude - è un'infezione endemica con cui dovremo probabilmente confrontarci per i prossimi mesi e anni". 

"Non bisogna solo guardare alla mortalità, ma anche alla morbilità e a quelli che sono i danni"

"Qualcuno ha detto: il vaiolo delle scimmie non è un problema perché non muore nessuno. Sì, ma le lesioni che colpiscono soprattutto i genitali sono altamente invalidanti. Io l'ho visto nei miei pazienti e non è come dire: mi sono fatto la varicella e mi è passata".  L'esperto invita a non sottovalutare l'impatto di questa infezione: "Qui sono lesioni che per 2 o 3 mesi rischiano di invalidare pesantemente le persone e che rischiano di lasciare anche degli effetti a lungo termine. Quindi - conclude - non bisogna solo guardare alla mortalità, ma anche alla morbilità e a quelli che sono i danni che questo virus può lasciare". 

Gori (Policlinico di Milano): giusto alzare asticella della sorveglianza

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha scelto di dichiarare il vaiolo delle scimmie un'emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale "perché vede che il focolaio tende pian piano ad aumentare e a non contenersi. Da una microdiffusione locale abbiamo ora, nel tempo, il mantenersi di una diffusione epidemica che coinvolge diversi Paesi, l'Europa in particolare. E' un'epidemia che non accenna in questo momento a diminuire, anzi tende in qualche modo a diffondersi per cui è importante che tutti gli Stati si organizzino in modo tale da aumentare la sorveglianza". A sottolinearlo Andrea Gori, direttore dell'Unità operativa complessa di Malattie infettive al Policlinico di Milano.  L'esperto puntualizza: non è Covid. "Dobbiamo renderci conto di quello che è la patologia. Il vaiolo delle scimmie non è di fatto una patologia particolarmente aggressiva, non necessita se non in casi estremamente rari di ospedalizzazione, i pazienti possono essere curati in genere a domicilio. E' un problema dal punto di vista epidemiologico e della diffusione". 

"E' un problema dal punto di vista epidemiologico e della diffusione"

Impennata di casi negli Usa

Intanto - come riportato dal Washington Post - San Francisco e lo stato di New York hanno dichiarato lo stato d'emergenza sanitaria dopo che i casi di vaiolo delle scimmie, continuano a salire. La misure da parte di due delle aree più colpite negli Stati Uniti arriva mentre l'amministrazione Biden sta valutando di dichiarare l'emergenza nazionale. Più del 40 percento dei 4.907 casi confermati di vaiolo delle scimmie negli Usa sono stati segnalati in California e New York. La sindaca di San Francisco London Breed ha annunciato che i casi della malattia sono quasi raddoppiati, a 261, in una settimana. Al momento, inoltre, non ci sono abbastanza vaccini per immunizzare tutta la popolazione a rischio. Anche nello Stato di New York i casi sono aumentati rapidamente negli ultimi giorni fino a raggiungere i 1.200.