Vaiolo delle scimmie: 9.200 casi. In arrivo le nuove mosse dell'Oms

Il Comitato di emergenza per Monkeypox "si riunirà di nuovo la prossima settimana ed esaminerà i trend del contagio", "quanto sono efficaci le contromisure" adottate e "formulerà raccomandazioni"

"I casi di vaiolo delle scimmie sono ora 9.200 in 63 Paesi" nel mondo. "Il Comitato di emergenza per Monkeypox si riunirà di nuovo la prossima settimana ed esaminerà i trend" del contagio, "quanto sono efficaci le contromisure" adottate e "formulerà raccomandazioni su ciò che i Paesi e le comunità dovrebbero fare per affrontare l'epidemia".

Ad aggiornare il bilancio e tracciare le prossime mosse è il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, oggi durante il periodico briefing con la stampa.  "Nel frattempo, prosegue un approccio su più fronti - spiega il Dg - L'Oms sta lavorando a stretto contatto con la società civile e la comunità Lgbtiq+, in particolare per affrontare lo stigma attorno al virus e diffondere informazioni in modo che le persone possano stare al sicuro. E poi continua a collaborare con Paesi e produttori per coordinare la condivisione dei vaccini, che attualmente scarseggiano. Infine, l'Oms continua a lavorare con Paesi ed esperti per portare avanti la ricerca e lo sviluppo. Sottolineo ancora una volta che dobbiamo lavorare per fermare la trasmissione del vaiolo delle scimmie e consigliare ai governi di implementare il tracciamento dei contatti per aiutare ad arginare il virus, nonché assistere le persone in isolamento".

"Il vaiolo delle scimmie è un problema abbastanza importante, anzi gigante. Abbiamo intorno a 9mila casi e a brevissimo avremo alcune decine di migliaia di casi" nel mondo. A ribadirlo all'Adnkronos Salute è stato nei giorni scorsi Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, che ha spiegato come oggi - dopo due anni di pandemia Covid - sia aumentata la sensibilità verso il tema delle malattie infettive a livello globale. Ieri è stato individuato all'Azienda ospedaliero-universitaria senese (Aous) il primo caso in provincia di Siena di vaiolo delle scimmie, su un paziente rientrato da un viaggio all'estero e che nello scorso fine settimana è andato in ospedale perché presentava varie sintomatologie.  Il paziente, spiega l'Aou senese in una nota, presentava delle lesioni cutanee sospette e il personale del Pronto soccorso, dopo essersi consultato con l'infettivologo, ha eseguito ulteriori approfondimenti diagnostici. 

"Febbre alta, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, stanchezza e ingrossamento dei linfonodi sono i primi sintomi iniziali della patologia a cui si uniscono lesioni cutanee e vascicole. La trasmissione interumana - ha spiegato il direttore sanitario dell'Aou Senese, Francesca De Marco  - avviene attraverso il contatto stretto con fluidi e materiale infetto proveniente dalle lesioni cutanee di una persona infetta, oppure attraverso droplets in caso di contatto prolungato faccia a faccia. Inoltre il virus può essere trasmesso per contatto diretto con i fluidi corporei di una persona infetta. Così come avviene con il Covid-19, è necessario prestate attenzione agli oggetti contaminati, ad esempio indumenti, lenzuola o asciugamani, oltre che ovviamente a eventuali colpi di tosse e starnuti. Anche in questo caso - conclude - i protocolli anti-contagio devono essere rispettati attentamente".