Covid, pochi vaccini e in ritardo: l'Italia apre al russo Sputnik

Contatti con Ema per l'analisi scientifica. In febbraio dovrebbe partire la sperimentazione del vaccino che combina il prodotto russo Sputnik V con quello sviluppato da AstraZeneca

Vaccino russo (Ansa)

Vaccino russo (Ansa)

Roma, 23 gennaio 2021 - Nel caos vaccini, legato a ritardi nella consegna del siero anti Covid da parte delle aziende fornitrici Pfizer e Astrazeneca, una nuova opportunità potrebbe arrivare dal vaccino russo Sputnik V. Sono infatti in corso contatti preliminari fra il gruppo che sviluppa il vaccino russo e l'Agenzia europea dei medicinali (EMA) per l'avvio dell'analisi scientifica dei dati. Secondo quanto si apprende da fonti EMA i contatti riguardano al momento solo la fase di ''scientific advice'' e la prima rolling review (l'attività di revisione continua) potrebbe iniziare in febbraio e proseguire per diverse settimane. 

In febbraio dovrebbe partire anche la sperimentazione del vaccino anti Covid-19 che combina il prodotto russo Sputnik V con quello sviluppato da AstraZeneca e dall'Università di Oxford. "Entrambi i vaccini saranno somministrati in due dosi e si basano su comuni virus del raffreddore come vettori", osservano il farmacologo Carlo Centemeri, della Giovanni Lorenzini Medical Foundation MI-NY, e il virologo Francesco Broccolo, dell'Università di Milano Bicocca.

Il vaccino di AstraZeneca utilizza un vettore di adenovirus di scimpanzé modificato, ChAdOx1, sviluppato a Oxford. Il vaccino Sputnik V utilizza invece AD26 e poi AD5, il primo impiegato nella prima dose di vaccino e l'altro utilizzato nella seconda. Si stima che verranno arruolati circa 100 partecipanti. Riceveranno prima il vaccino di AstraZeneca e lo Sputnik V 29 giorni dopo.

E anche l'Italia, secondo quanto affermato dalla sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa su Radio Uno potrebbe impiegare il vaccino russo: Se l'Ema ci assicura validità, efficacia e sicurezza, possiamo prendere anche lo Sputnik. Se l'Agenzia europea del farmaco Ema dirà che va bene assolutamente sì, perché non dovremmo?"