Vaccino CureVac in arrivo: "Sarà una rivoluzione"

Per l'immunologo Forni diversi vantaggi dal siero made in Europe. L'Europa accelera sulla campagna: "Entro metà luglio dosi per il 70% della popolazione"

L'immunologo Guido Forni

L'immunologo Guido Forni

Milano, 20 aprile 2021 - Può essere la nuova frontiera dei vaccini il siero tedesco CureVac, col vantaggio di essere made in Europe. Lo pensa l'immunologo e socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei Guido Forni. "Se arrivasse nel giro di poche settimane e funzionasse un vaccino europeo a mRna (come Pfizer e Moderna, ndr), sarebbe fantastico - dice intervenendo a Cusano Italia Tv - sarebbe la soluzione".  Si tratta di "una ditta tedesca finanziata dall'Europa - spiega - che ha una tecnologia più avanzata rispetto a Pfizer e Moderna. Il vaccino si può conservare a temperatura ambiente e non dovrebbe avere effetti collaterali. L'Ue ha prenotato 450 milioni di dosi" e "se tutto va bene, questo vaccino sarà la rivoluzione dei vaccini", afferma.

Manca il via libera di Ema, l'Agenzia europea del farmaco. "Dovremmo essere nelle fasi conclusive -  ricorda - poi servirà qualche settimana per l'approvazione dell' Ema e allora comincerà la produzione". Ma è la produzione globale dei vaccini a essere tuttora in fermento. "Abbiamo imparato una tecnologia nuova per fare i vaccini in tempi rapidissimi - sottolinea Forni - Sono già pronti i vaccini contro le varianti perché è bastato cambiare una parte dell'Rna e il vaccino è già pronto. In futuro i vaccini a mRna potranno essere utilizzati anche contro altre malattie infettive, e come forma di prevenzione per quei tumori di cui si conosce l'origine e sono dovuti a un particolare difetto genetico".

In attesa che Ema prenda una posizione rispetto ai possibili effetti collaterali del siero di Johnson&Johnson, è caccia a nuovi prodotti anti Covid: ancora in stand by l'adozione del russo Sputnik V (già utilizzato, peraltro, da Ungheria e Slovacchia, oltre che San Marino) mentre è in fase di sperimentazione il vaccino italiano ReiThera. Su Sputnik  interviene anche il commissario europeo Thierry Breton, per il quale la valutazione su sicurezza ed efficienza del vaccino "manca ancora di alcuni dati essenziali". E anche se approvato, "dovremo trovare capacità produttive, perché i russi non hanno grandi siti produttivi e cercano partner industriali in Europa già pienamente mobilitati. Per tutti questi motivi, non credo che quantità significative di Sputnik saranno disponibili per l'Europa prima della fine del 2021", afferma. Breton comunque garantisce vaccini "per il 70% della popolazione europea adulta entro metà luglio" grazie all'arrivo "di 200 milioni di dosi".