Scuole e Green pass: Figliuolo chiede alle Regioni i numeri veri dei prof vaccinati

Le differenze tra territori sono abissali e il sospetto è che il Governo abbia cifre sbagliate. Domani cabina di regia su scuola e trasporti

Personale scolastico con almeno una dose

Personale scolastico con almeno una dose

Secondo gli ultimi dati del report settimanale sull'andamento della vaccinazione in Italia, stilato dalla struttura commissariale, al 30 luglio la quota di personale scolastico con il ciclo completo era il 79,27 per cento (in lieve aumento dal 78,78 della settimana prima). Quelli che invece hanno almeno una dose sono l'84,94% (la settimana prima erano l'84,78). Ma i numeri fanno più impressione se letti "in negativo": la percentuale di personale scolastico che non ha nemmeno una dose di vaccino anti-Covid è del 15,06% ((ossia 220.605 unità). Per fare un confronto, basti pensare che tra il personale sanitario (dove il vaccino è obbligatorio) manca all'appello "solo" il 6,09%. 

Le differenze tra regioni

Personale vaccinato con ciclo completo
Personale vaccinato con ciclo completo

Ma, come mostra la mappa a corredo dell'articolo, la situazione regione per regione è molto diversa. Per esempio, in Friuli, in Campania e nel Lazio tutto il personale scolastico avrebbe ricevuto almeno una dose, mentre in Sicilia solo il 57,14%. Peggio va con le doppie dosi: secondo i dati a disposizione del Governo, in Campania ha concluso il ciclo vaccinale il 96,72% mentre in Liguria solo il 39,82 e in Sicilia il 53,16. Come si spiega una tale disparità? Questione di numeri sbagliati nella definizione della platee.

La lettera di Figliuolo alle Regioni

Per questo il commissario straordinario per l'emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, in una lettera alle Regioni e alle province autonome chiede di avere entro il 20 agosto dati precisi sul numero dei professori vaccinati. Dopo aver evidenziato che i dati relativi al personale scolastico arrivati finora "evidenziano, in alcuni casi, variazioni relative sia alle platee sia alle percentuali dei cittadini vaccinati", Figliuolo nella lettera spiega che, "al fine di poter disporre di dati univoci che tengano conto del reale andamento della campagna vaccinale, è necessario che, per la scadenza del prossimo 20 agosto, ciascuna Regione/Provincia autonoma che reputa necessario apportare modifiche proceda: per la platea, a chiarire la tipologia di personale, in servizio, che è stato considerato 'scolastico' (dirigente, docente, Ata,amministrativo, ecc) distinguendo tra pubblico e privato (paritarie e non)" e "per le somministrazioni a far rettificare il dato in Avn Anagrafe nazionale vaccini (facendo escludere dalla categoria il personale non in servizio) per coloro i quali si ritiene non siano registrati come parte della categoria pur essendo tali". 

Ipotesi Green pass obbligatorio

Insomma, il Governo ha fretta di avere numero precisi sulla situazione vaccinale di professori e altro personale per valutare ciò che da giorni è nell'aria: il Green pass obbligatorio anche per loro. Con l'obiettivo di riprendere a settembre in presenza. Nessuna decisione è stata ancora presa. Il governo ci lavora da giorni. Oggi il premier Mario Draghi ha incontrato Speranza e Figliuolo. Si terrà domani alle 16 il consiglio dei ministri che varerà le nuove norme, preceduto dalla cabina di regia con i capi delegazione della maggioranza e i vertici del Cts, Locatelli e Brusaferro (alle 11,30), non è escluso anche un confronto con le regioni. E' pronto invece il piano scuola predisposto dal ministro Bianchi che definirà l'organizzazione della didattica per settembre. 

Il nuovo dl Covid, il secondo dedicato al green pass, completerà il quadro dell'introduzione della certificazione verde avviata con lo scorso decreto che dal 6 agosto stabilisce l'obbligo di green pass per accedere a ristoranti, musei, piscine, spettacoli aperti al pubblico, sagre, fiere, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici e di divertimento. Sono tre le condizioni che consentono di ottenere il green pass: essere guariti dal Covid, aver fatto un tampone (negativo) nelle 48 ore precedenti o essersi sottoposti ad almeno una dose di vaccino. Il precedente c'è ed è quello del personale sanitario: da aprile il personale sanitario è sottoposto ad obbligo vaccinale per decreto legge, poi convertito in legge dal Parlamento.