"Dieci paesi si stanno dividendo i vaccini disponibili". E gli altri? Allarme dell'Oms

Il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in occasione del Global Health Summit in corso a Roma, avverte: "Non sarà l'ultima pandemia"

Vertice Oms a Roma

Vertice Oms a Roma

Roma, 21 maggio - "Il G20 ha tutti i mezzi per vaccinare il mondo e il mondo non può più aspettare". E' un appello ai leader del pianeta affinché agiscano rapidamente quello lanciato dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in occasione del Global Health Summit in corso a Roma. Se da una parte il rapido sviluppo dei vaccini Covid rappresenta un "trionfo della scienza", dall'altro lato la loro "distribuzione iniqua è un fallimento per l'umanità" ha sottolineato Ghebreyesus nel suo intervento. Si concentrano "nei Paesi del G20 quasi il 90% di tutti i vaccini somministrati a livello globale", ha fatto notare il direttore generale. Ma "possiamo porre fine alla pandemia solo se tutti hanno gli strumenti per fermarla".

Tre le richieste avanzate Global Health Summit: "In primo luogo, porre fine a questa pandemia, con una combinazione di misure di salute pubblica su misura e un'equa distribuzione dei vaccini". Per questo "chiediamo ai Paesi del G20 di finanziare completamente e con urgenza" la piattaforma "Act Accelerator", che punta a garantire un accesso ampio agli strumenti per la lotta a Covid-19; "chiediamo  di condividere più dosi più velocemente tramite Covax, ringraziando tutti i Paesi che oggi hanno annunciato generose donazioni. Questo è un inizio molto incoraggiante verso le centinaia e milioni di dosi di cui avremo bisogno nelle prossime settimane e mesi". E, aggiunge Tedros, chiediamo di "aumentare la produzione con urgenza, attraverso la condivisione di tecnologia e know-how e la rinuncia alle disposizioni sulla proprietà intellettuale, con un focus sull'Africa". La seconda richiesta è: "Rafforzare la sicurezza sanitaria, a livello nazionale e globale. Accogliamo con favore gli impegni della Dichiarazione di Roma a sostegno della piena attuazione del Regolamento sanitario internazionale (Ihr) e per un approccio 'One Health' alla sicurezza sanitaria che sia multisettoriale, per tutti i governi, per tutta la società, basato sull'evidenza scientifica. L'Oms resta impegnata a collaborare con tutti gli Stati membri per esplorare ogni strada per mantenere il mondo più sicuro, inclusa la proposta di un Trattato sulla preparazione e risposta alle pandemie. Riteniamo che un simile trattato creerebbe un quadro di alto livello per la responsabilità politica che ridefinisce il modo in cui i Paesi affrontano le emergenze sanitarie, e comprenderebbe tutti i Paesi, non solo i più ricchi e potenti. Il trattato potrebbe affrontare le sfide che stiamo affrontando ora".

Terzo punto nella lista del Dg Oms, Tedros: "Guidare i progressi verso una copertura sanitaria universale in tutti i Paesi, basata su un'assistenza sanitaria primaria forte. Perché la salute non è un lusso - ha ribadito - ma la pietra angolare della stabilità sociale, economica e politica".  

Il direttore generale ha detto di aver accolto con favore la dichiarazione emersa in seno al Global Health Summit. "In particolare l'impegno a sostenere e migliorare l'attuale architettura sanitaria multilaterale per la preparazione, la prevenzione e la risposta" a minacce sanitarie, "con un'Oms efficace, adeguatamente finanziata e al centro" di questa architettura. "E accogliamo con favore gli altri impegni per rafforzare la preparazione nazionale e globale per prevenire future pandemie. Ma il nostro impegno per il futuro si misura dalle nostre azioni odierne", ha avvertito, chiedendo un impegno per porre fine alle iniquità nell'accesso agli strumenti per la lotta a Covid-19 e in particolare ai vaccini.  "Questa non sarà l'ultima pandemia. Potremmo essere in grado di prevenirne alcune, ma non possiamo prevenirle tutte. La pandemia ha dimostrato che la  salute non è un lusso, ma è la pietra angolare della stabilità sociale, economica e politica". E per questo il Dg Oms ha chiesto un cambio di passo: la consueta logica del business, ha avvertito, "produrrà il solito risultato: un mondo insicuro, impreparato e ingiusto. Ma con idee audaci, impegni coraggiosi e una leadership coraggiosa, possiamo scrivere un futuro più sano, più sicuro e più giusto per i nostri figli e i figli dei nostri figli".