In Lombardia 450mila over 60 non vaccinati: "Andremo casa per casa, vogliamo convincerli"

In Lombardia la più bassa incidenza di non vaccinati tra chi ha più di 60 anni (14%). Moratti: "Non ci accontentiamo". Occhi puntati sulla variante Delta: "Presto sarà dominante, ma vaccini funzionano"

Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Lombardia

Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Lombardia

Milano - Per convincere gli over 60 che non si sono ancora vaccinati "andremo casa per casa: abbiamo scelto due Comuni nelle province che hanno una maggiore incidenza di non vaccinati, Mortara (Pavia) e Monzambano (Mantova). Siamo la Regione che ha vaccinato più over 60 ma non ci accontentiamo e quindi in ottemperanza di quanto richiesto dal generale Figliuolo andremo casa per casa e cercheremo di convincere tutti. Contiamo moltissimo sui medici di medicina generale quindi speriamo in una loro mobilitazione perché con il loro aiuto ce la faremo". Queste le parole dell'assessora al Welfare e vicepresidente della Regione Lombardia. 

"Siamo la Regione che ha la più bassa incidenza di over 60 non vaccinati - ha ricordato Letizia Moratti - siamo al 14% su una popolazione di oltre tre milioni, siamo a circa 450mila ancora non vaccinati. Abbiamo previsto degli open days - ha proseguito - una modalità ancora più puntuale perché stiamo lavorando nella realtà di Pavia e Ats Valpadana dove c`è una percentuale di vaccinati over 60 inferiore alla media regionale. Abbiamo creato - ha concluso - con l`unità di crisi e con sindaci delle modalità che sperimenteremo l`8 e 9 luglio prossimo per andare con unità mobili, grazie alle liste date a sindaci e medici medicina generale, per capire perché ci sono persone non ancora vaccinate e per spiegare il valore della vaccinazione".  

La Lombardia, dove oggi si sono registrati 129 nuovi contagi, non vuole compromettere i traguardi raggiunti nelle ultime settimane: decessi al minimo e reparti ospedalieri in costante decompressione. Ora gli occhi sono puntati sulla variante Delta, che ha determinato una impennata di casi nel Regno Unito, in Spagna e in Russia. "Visto il suo grado di contagiosità, è prevedibile che, a breve, tra due e quattro settimane, la variante Delta possa diventare quella prevalente in Lombardia" ha detto la vicepresidente Moratti, rispondendo ad una mozione presentata in Consiglio Regionale dal consigliere di +Europa Radicali, Michele Usuelli, che proponeva una serie di strategie di contenimento della variante Delta in Lombardia, tra le quali l'accorciamento dell'intervallo di somministrazione della seconda dose di vaccino. "Regione Lombardia ha ben presente il fatto che la possibilità di emergenza di nuove varianti virali possa rappresentare una variabile importantissima nel prossimo futuro e che possa influenzare, non solo l'andamento epidemiologico, ma anche l'efficacia della campagna vaccinale - ha aggiunto -. Con la deduzione che molte attività devono essere poste in atto per incrementare le attività di sequenziamento". 

"Per smentire inutili allarmismi, è necessario sottolineare un dato, ampiamente dimostrato dall'esperienza nel Regno Unito, ovvero che la doppia dose di vaccino è fortemente protettiva anche per la variante Delta" ha aggiunto Letizia  Moratti. "Sempre sulla base di dati della Gran Bretagna - ha concluso la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia -, anche la la singola dose, indipendentemente dal tipo di vaccino, si è comunque dimostrata altamente protettiva dallo sviluppo di forme gravi, ospedalizzazione e morte". Proprio il caso della Gran Bretagna è al centro dell'attenzione del mondo scientifico e politico: ciò che succederà nei prossimi 15 giorni potrebbe fornire un'indicazione preziosa sulle misure da adottare in futuro nella lotta al virus.