Vaccini, blitz dei Nas in 91 scuole lombarde: due indagati per falso

Autocertificazioni sotto la lente

I dati sono stati incrociati con quelli delle Asl

I dati sono stati incrociati con quelli delle Asl

Milano, 21 settembre 2018 - «Falso ideologico commesso da privato in atto pubblico»: è il reato che è stato contestato a due famiglie lombarde dopo il blitz dei Nas dei carabinieri nelle scuole. Dal 4 al 14 settembre hanno monitorato 1.493 istituti di tutto il territorio nazionale - tra asili nido, scuole dell’infanzia, scuole elementari e istituti comprensivi di tutte le province - verificando la presenza e la veridicità di oltre 55.700 tra autocertificazioni e certificazioni consegnate dai genitori all’iscrizione dei figli per rispondere all’obbligo vaccinale.

In Lombardia i Nas hanno bussato a 91 scuole e sono state controllate 885 autocertificazioni e 2.862 certificati vaccinali. Due le segnalazioni all’autorità giudiziaria. I documenti consegnati a scuola sono stati incrociati a i dati in possesso delle Asl. Complessivamente, a livello nazionale, sono 55 gli episodi di acclarato falso documentale e riguardano le autocertificazioni sottoscritte dai genitori, che hanno dichiarato di essere in regola con l’iter vaccinale ma che non risultano negli elenchi e che quindi sono stati denunciati alla Procura della Repubblica. La regione con maggiori indagati è la Campania, con 15 segnalazioni all’autorità giudiziaria, segue la Basilicata con 12; da sole rappresentano quasi la metà dei casi segnalati. Delle quasi 40mila certificazioni, il maggior numero è stato presentato in Puglia e Liguria, mentre sul fronte delle autocertificazioni i numeri più alti arrivano da Sicilia (2.741), Marche e Lazio, anch’esse sopra i 2.000. Il Gruppo di Tutela e Salute di Milano ha controllato 480 scuole di mezza Italia, vagliando 3.850 autocertificazioni e 13.089 certificazioni e riscontrando 10 «falsi ideologici».

Continuano le polemiche sulle autocertificazioni, previste dalla circolare ministeriale ma non accettate da tutti i dirigenti scolastici e contro cui si sono schierate le associazioni dei presidi. «In base a quello che mi dicono i Nas, quasi tutte le scuole hanno scambi di elenchi con le Asl, anche nelle regioni dove non c’è un’anagrafe locale, quindi sanno già chi è vaccinato e chi non è vaccinato», ha detto la ministra Giulio Grillo, sottolineando che la possibilità di produrre autonomamente una certificazione «è solo una semplificazione burocratica, che aiuta il cittadino a non doversi caricare di oneri». Nel frattempo si è al lavoro per un «nuovo piano di prevenzione», mentre è stato dato il via libera alla creazione di un’apposita anagrafe nazionale.