Immunità di gregge: "In Italia è quasi impossibile"

L'analisi del virologo Andrea Crisanti: "Senza i giovani non potremo raggiungere la quota di 42 milioni di cittadini vaccinati"

Il virologo Andrea Crisanti

Il virologo Andrea Crisanti

"In Italia l'immunità di gregge è molto complicata da raggiungere". E' il virologo Andrea Crisanti a spiegare le difficoltà, durante un incontro della Spi Cgil di Venezia. Questo perché si devono eliminare "12 milioni di persone che sono i ragazzi da 0 a 18 anni che non si vaccinano - dice il professore -. In Italia ci sono circa 62 milioni di persone e per arrivare all'immunità di gregge dobbiamo raggiungere 42 milioni di cittadini. Se incominciamo a levarne 12 arriviamo a 50 milioni". Ma non solo: "Da questi dobbiamo levare altri 10 milioni che sicuramente non si vaccineranno e siamo quindi a 22 milioni di persone che non riceveranno le dosi - aggiunge Crisanti -. In più dobbiamo mettere nel conto tutte le persone non raggiungibili, ovvero i senza dimora e tutti quelli che sono entrati in Italia senza permesso e non sono registrati all'anagrafe. Sicuramente ammontano ad altri 4 milioni". Se si mettono assieme tutte queste fasce, "l'immunità di gregge in Italia diventa irraggiungibile".

Le opzioni per uscire dal tunnel

Secondo Andrea Crisanti "rimangono tre opzioni per poter tornare d una vita normale: mascherine e distanziamento o addirittura segregazione nel distanziamento come sta succedendo in Israele. Oppure si danno degli incentivi per aumentare la vaccinazione, includendo molto presto i ragazzi tra i 13 e i 18 anni". Terza opzione è mettere in piedi "un sistema di tracciamento e sorveglianza a livello nazionale - ripete il virologo - che sia in grado di fare tamponi molecolari sull'esempio che ci ha dato l'Inghilterra, che ne fa un milione al giorno".

Il modello inglese

"Se fossi il ministro della Salute farei due cose: cercherei innanzitutto di fare come hanno fatto in Inghilterra uno sforzo corale, coinvolgendo studenti, infermieri, neolaureati, medici di base e pediatri obbligati a fare vaccinazioni per uscire collettivamente da questa emergenza", continua Crisanti, aggiungendo che il secondo suggerimento è quello di "creare un sistema di sorveglianza per bloccare la catena di trasmissione, perché la vaccinazione da sola non ci permette di arrivare ad eliminare completamente l'infezione». Nello stesso tempo, ricorda, "vi è la priorità di difenderci dalla reintroduzione di virus dall'esterno e in particolare di varianti. Questo dovrebbe essere accompagnato da un programma di sorveglianza e di sequenziamento".