Vaccinazione anti Covid: 10 milioni di italiani senza una dose

Senza alcuna copertura 3,5 milioni di over 50. Pregliasco: "Non è importante solo la quantità, ma anche la velocità con cui raggiungere livelli di copertura molto alti"

Vaccinazione anti-Covid

Vaccinazione anti-Covid

Sono più di 10 milioni gli italiani sopra i 12 anni, su una popolazione complessiva vaccinabile di oltre 53 milioni, che non hanno fatto neanche la prima dose del vaccino anticovid. Dall'ultimo report settimanale del governo emerge che 3,5 milioni sono gli over 50 senza alcuna copertura mentre sono poco meno di un milione e 700mila i ragazzi tra i 12 e i 19 anni in attesa. A questi vanno aggiunti più di 5 milioni di italiani nella fascia tra 20 e 49 anni che portano appunto il totale a oltre 10  milioni. il report indica inoltre che negli ultimi 7 giorni sono state somministrate quasi 1,8 milioni di dosi complessive, per un totale dall'inizio della campagna che supera gli 80 milioni. Le dosi distribuite alle regioni sono invece quasi 92 milioni e, dunque, nei frigoriferi ce ne sono oltre 11 milioni. 

Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all'università Statale di Milano, di fronte a "un certo annaspare della campagna vaccinale nel raggiungere coperture ancora migliori", nel prossimo futuro, "anche in base all'evoluzione epidemiologica", seppur "obtorto collo si potrebbe dover arrivare a considerare l'obbligo" di vaccino anti-Covid. Sul fronte vaccinazioni, puntualizza l'esperto, "non è importante solo la quantità, ma anche la velocità con cui raggiungere livelli di copertura molto alti. Certo non con l'obiettivo dell'immunità di gregge, ma con quello di una convivenza più civile con il virus". Ecco perché all'obbligo vaccinale "potremmo doversi arrivare - ragiona Pregliasco interpellato da Adnkronos- ma in funzione dell'andamento della curva epidemiologica e della protezione vaccinale".  "Sappiamo infatti - ricorda - che il vaccino con il tempo perde un po' la sua efficacia. Ed è importante precisare che questo non avviene non solo con il vaccino: anche la protezione conferita da una precedente infezione, quella dei guariti, cala nel tempo". Nella valutazione delle istituzioni su ipotesi obbligo e futuri richiami generalizzati, secondo il medico "è chiaro che questi aspetti faranno la differenza".