Positivi ma senza Covid, 3 su 4 sono vaccinati

Almeno un terzo dei ricoverati con Covid nei reparti è in ospedale per altre cause. E tra loro il 73% ha avuto almeno un’iniezione

Un reparto Covid

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Dei 3.916 lombardi ricoverati ieri negli ospedali da positivi al coronavirus – 146 meno di quanti se ne contassero un anno prima, quando la Lombardia, con un sesto dei nuovi contagi registrati ieri, entrava in una contestatissima zona rossa – il 7%, cioè 267 in calo di uno rispetto a domenica, era in terapia intensiva, contro l’11% del 17 gennaio 2021. Ma non è questa la differenza principale, tra quella domenica d’interregno tra la coda della seconda ondata alimentata ancora dal virus di Wuhan e la terza che nel giro d’un mese si sarebbe ripresentata con le prime varianti, e questo terzo lunedì dell’anno, che cade a quasi due settimane dal picco di velocità raggiunto dalla quarta ondata, la prima post vaccinazioni di massa ma è anche carburata dai contagi senza precedenti di Omicron.

Perché osservando questi meno di quattromila ricoverati in area Covid, tra reparti intensivi e non intensivi, in base ai dati più approfonditi rilasciati ieri per la prima volta dalla Regione, si scopre che sono molto diversi dai 4.062 di un anno fa, quando in Lombardia avevano completato un ciclo antiCovid solo i primi sanitari e ospiti di Rsa vaccinati tra fine dicembre e l’inizio dell’anno. Ad esempio, dei 267 che erano ieri in terapia intensiva, il 12% non ha la polmonite e c’è finito per patologie di cui il Covid non è la principale; e tra queste persone in rianimazione Covid ma non per il Covid, in effetti, metà non è vaccinata e metà sì. Mentre del restante 88%, che è in rianimazione proprio per colpa del Covid, i non vaccinati rappresentano il 66%. Ma le differenze sono ancora più marcate guardando agli altri 3.649 ricoverati (83 più di domenica) in area medica Corona o in isolamento in reparti come Ginecologia, Pediatria, Psichiatria: almeno uno su 3, cioè il 32%, non è stato ricoverato per l’infezione da coronavirus. Almeno perché, a quanto Il Giorno apprende, c’è un ulteriore 10-15% di ricoverati positivi per i quali, nella ricognizione effettuata dalla Regione tra le strutture sanitarie, non è stato possibile stabilire così chiaramente se sia stato il virus o le altre patologie a mandarli in ospedale, e vengono quindi prudenzialmente ascritti al 68% di pazienti Covid “col Covid”. Ecco: del 32% di ricoverati positivi “incidentali” (cioè ricoverati non a causa del virus, ma scopertisi contagiati perlopiù col tampone d’ingresso), i vaccinati rappresentano il 73%, quasi tre su quattro, contro un 27% di persone che non hanno avuto neanche una dose di antiCovid. Mentre tra i pazienti veramente Covid nei reparti, i non vaccinati salgono al 40%, a fronte di un 60% di vaccinati. Che sono di più, è vero, ma bisogna sempre considerare che in Lombardia le persone dai 5 anni in su che non hanno avuto neanche una dose di vaccino sono appena l’11% del totale; contando anche i bambini sotto i cinque anni che non si possono vaccinare, si arriva al 14,3%, ed è tra questo meno di un milione e mezzo di lombardi che “pesca” il 40% dei ricoverati davvero a causa del virus nei reparti - e il 66% delle persone con polmonite da Covid in terapia intensiva.

Tradotto, calcolano i tecnici dell’assessorato al Welfare della Regione in base al tasso di ricoverati ogni centomila abitanti, il rischio per un non vaccinato di finire in rianimazione Covid in questo momento è 13,4 volte quello di un vaccinato; il rischio di finirci con la polmonite da Covid è 14,6 volte più alto rispetto a un vaccinato. E anche il rischio di andare in terapia intensiva da positivo, ma per altre patologie, è 7,4 volte quello di un vaccinato, proprio in base al medesimo paradosso statistico per il quale è vaccinata la maggioranza (60%) dei ricoverati davvero per Covid fuori dalle terapie intensive: semplicemente perché i vaccinati sono quasi il 90% della popolazione over 5. E dato che sì, si contagiano anche i vaccinati, ma i non vaccinati si contagiano di più, il rischio di un non vaccinato di finire in ospedale da positivo “incidentale” (cioè non per il virus) in Lombardia è comunque 2,7 volte quello di un vaccinato. Ma il suo rischio di finire in un reparto Corona proprio per il Covid, invece, è 4,9 volte quello di un vaccinato; cioè, quasi doppio.

Intanto i bollettini quotidiani continuano a confermare la frenata della quarta ondata: ieri in Lombardia sono stati scoperti 9.883 contagiati con 68.733 tamponi, e se i numeri assoluti, come ogni lunedì, sono ridotti dalla minor quantità di test effettuati la domenica, la percentuale dei tamponi risultati positivi scende ancora, al 14,3: un punto e mezzo meno del 15,8% di venerdì, e ben sei punti in meno del 20,3% di lunedì 10 gennaio, quando si erano aggiunti al conto 17.581 nuovi casi di coronavirus con 86.367 test.