Omicidio di Favara, caccia al killer solitario: si segue la pista dei contrasti familiari

Secondo gli inquirenti non ci sarebbe la criminalità organizzata dietro l'assassinio di Salvatore Lupo. Omertà in paese. L'ex sindaco: "Chi sa parli"

Il luogo dov'è stato ucciso Salvatore Lupo (nel riquadro)

Il luogo dov'è stato ucciso Salvatore Lupo (nel riquadro)

Favara (Agrigento), 16 agosto - Indagini serrate a Favara, nell'agrigentino, per far luce sull'omicidio dell'ex presidente del consiglio comunale, Salvatore Lupo, 45 anni, assassinato ieri pomeriggio mentre si trovata nei pressi di un bar del paese. Lupo, che in passato aveva avuto qualche guaio giudiziario, era un imprenditore nel settore delle residenze per anziani. Le indagini vengono svolte dai carabinieri che, coordinati dalla Procura di Agrigento, stanno cercando di individuare il killer, anche attraverso la visione di immagini di sistemi di videosorveglianza. Nella notte i carabinieri hanno sentito in caserma diverse persone, ma senza ricavare elementi utili. A complicare le indagini il clima di omertà che regna in paese: nessuna collaborazione sarebbe arrivata da chi potrebbe aver assistito al delitto. Pare che ad agire sia stato un killer solitario, che ha centrato la vittima con 3 colpi alla testa. 

Dietro l'agguato, secondo gli inquirenti, non ci sarebbe la criminalità organizzata. La pista privilegiata resta quella dei contrasti economici in ambito familiare. Quello che è certo è che chi ha sparato lo ha fatto per uccidere. Tre colpi esplosi a distanza ravvicinata hanno raggiunto Lupo alla testa, non lasciandogli scampo. L'omicidio è avvenuto ieri intorno alle 18 in un bar del paese: il killer ha atteso che l'uomo uscisse dal bagno e poi lo ha affrontato, sparandogli a pochi centimetri di distanza, prima di allontanarsi. Dalla testimonianza del barista non sarebbero però arrivati elementi utili all'identificazione del sicario che ha agito indisturbato in un locale praticamente deserto.

Un appello a collaborare nelle indagini arriva dal sindaco dimissionario Anna Alba: "Chiunque avesse visto qualcosa, anche quello che può sembrare un piccolo indizio o un dettaglio insignificante si rivolga, con fiducia estrema, ai carabinieri. E lo faccia, se vuole, anche in forma anonima. Dia la possibilità agli investigatori di procedere celermente nelle indagini e dia la possibilità a questa comunità, che sta facendo tanti sforzi, di non essere etichettata come omertosa. Non ci sarà nulla che potrà lenire la perdita di un genitore - ha aggiunto l'ex amministratore - ma aiutiamo, aiutate a fare giustizia. Io, così come tanti miei concittadini, ho fiducia negli investigatori e negli inquirenti. È molto triste, e questo mi provoca anche rabbia, che questo Comune non abbia potuto permettersi una videosorveglianza. Forse un sistema pubblico di telecamere avrebbe potuto essere determinante nell'inchiesta - ha proseguito Anna Alba - . Abbiamo sempre chiesto un maggior supporto, una maggiore presenza delle forze dell'ordine sul territorio, ma certamente fatti del genere, che sembrerebbero essere stati pianificati, non si sarebbero potuti evitare. Non potevamo, del resto, avere l'Esercito ad ogni angolo della strada. Certamente, ieri, giornata di Ferragosto, non c'era molta gente in giro - ha proseguito l'ex sindaco - ma se c'è stato qualcuno che ha notato qualcosa, anche se gli dovesse apparire insignificante, lo comunichi alle autorità.