Uccise la sorella per riscattare l'onore della famiglia: arrestato dopo 26 anni

I fatti risalgono al 1995. In manette Alessandro Alleruzzo, figlio del boss Giuseppe, che uccise la sorella Nunzia perché tradiva il marito

Nunzia Alleruzzo

Nunzia Alleruzzo

Catania - All'età di 21 anni, nel 1995, uccise la sorella Nunzia e ne gettò il corpo in un pozzo, per riscattare l'onore della famiglia mafiosa Alleruzzo, oltraggiato dalle relazioni extraconiugali intrattenute dalla donna con alcbni esponenti criminali, appartenenti sia al suo clan sia a uno rivale.

Per questa accusa i carabinieri di Catania hanno arrestato Alessandro Alleruzzo, oggi 47enne, figlio del defunto boss mafioso Giuseppe Alleruzzo che negli anni '70 e '80 guidava il gruppo paternese di Cosa Nostra, al centro di numerose faide sanguinose e particolarmente cruente, articolazione territoriale della famiglia mafiosa Santapaola di Catania. Alessandro è inoltre cugino di Santo Alleruzzo, 67 anni, detto 'a vipera' e considerato reggente del clan fino al suo ultimo arresto avvenuto nell'ambito dell'operazione 'Sotto Scacco'. Sono state le indagini della Dda di Catania a risolvere un cold case che risale a 26 anni fa.  

Il 25 marzo del 1998 due telefonate anonime (in carcere, Santo Alleruzzo aveva intimato ad Alessandro di far ritrovare il corpo della sorella per darle sepoltura) consentirono ai carabinieri di ritrovare in un pozzo nelle campagne di Paternò resti ossei di una donna, in particolare il teschio, dove venne riscontrata la presenza di due fori causati da colpi di arma da fuoco. Si trattava di Nunzia Alleruzzo, scomparsa il 30 maggio del 1995 dopo esser stata vista dal figlio di 5 anni uscire di casa col fratello Alessandro. Solo recentemente, le dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia (Francesco Bonomo, Antonino Caliò e Orazio Farina), hanno supportato quelle allora rese dai familiari della vittima.