Trieste, contrordine: il presidio non si scioglie. "Vi chiedo scusa"

Una sessantina di manifestanti aveva contestato la decisione di Puzzer. Nel corso della giornata si è presentato anche Montesano

Stefano  Puzzer (leader Clpt) durante una conferenza stampa (Ansa)

Stefano Puzzer (leader Clpt) durante una conferenza stampa (Ansa)

Trieste, 16 ottobre 2021 - E' stata una serata convulsa quella vissuta al varco 4 del porto di Trieste. Dopo aver annunciato lo scioglimento del presidio,  Stefano Puzzer, il portavoce del CLPT ci ha ripensato: "Vi chiedo scusa, riscriveremo il comunicato. Il presidio va avanti". Solo poco fa era arrivato il "rompere le righe", con l'annuncio della ripresa del lavoro già domani. Annuncio che era stato dato dopo un passo avanti del Governo e uno indietro di chi era in sciopero, come detto dallo stesso Puzzer. "Da domani - è la comunicazione affidata a una nota - torniamo al lavoro. Questa prima battaglia l'abbiamo vinta, dimostrando la determinazione dei lavoratori portuali e di tutti coloro che li hanno affiancati e sostenuti nella difesa della democrazia e della liberta'". Il "primo passo" della nuova fase sarà il 30 ottobre "quando una delegazione di lavoratori portuali di Trieste e Monfalcone e degli altri scali, delle forze dell'ordine, di sanitari, di giornalisti e di altre categorie da tutta Italia, saranno accolte al Senato a Roma per far valere".

La contestazione al leader

C'è però chi non ha gradito lo sciomento del presidio. E ha puntato il dito contro il leader Stefano Puzzer. Davanti al varco 4 del porto di Trieste si è vissuto una sorta di "processo" a Puzzer. "Non possiamo andare avanti, la gente dopo un po' si stanchera'", si è difeso il portavoce del CLPT assicurando che la battaglia andrà avanti. Poi la sessantina di contestatori si è allontanata.

Stefano Puzzer: chi è il leader dei portuali triestini

La linea del presidente del porto

Poco prima il presidente del porto Zeno D'Agostino aveva definito "non più tollerabile nemmeno per un'ora il blocco del varco 4", annunciando un incontro col prefetto domani per decidere il da farsi. Anche oggi, seppure in numero molto più esiguo rispetto a ieri, un moltitudine di persone avevano sostenuto la scelta di alcuni iscritti al sindacato CLPT di scioperare contro l'obbligo di certificato verde. Nelle stesse ore è arrivata una nota dell'autorita' portuale che, pur confermando il funzionamento dello scalo, ha preso atto di un "rallentamento delle attività dovuto alle difficoltà di formare le squadre dei lavoratori" e del traffico stradale degli accessi al porto nuovo ridotto alla metà di un normale fine settimana. Dunque, la protesta ha davvero ferito uno dei piu' importanti porti europei. 

La giornata

Nel corso della giornata le presenze al presidio sono aumentate, a metà pomeriggio i manifestanti erano oltre 2.000. A differenza di ieri, più passano le ore e più sostenitori "No pass" si aggiungono, sposando la causa dei lavoratori. Arrivano anche da altre regioni. Nel parcheggio antistante il varco ci sono furgoni e camper, messi a disposizione per chi volesse riposare un po'. La volontà dei portuali - è stato più volte annunciato - è di andare avanti a oltranza. Ma il presidente dello scalo, Zeno D'Agostino, non ci sta e a sera avverte: "Questa situazione non si può più tollerare, ho bisogno di un porto che funzioni". Il riferimento è anche al fatto che dalla manifestazione "è passato di tutto", "adesso basta con questo circo", dice. 

Denunce

Tuttavia, sono al vaglio della Digos e dovrebbero scattare nelle prossime ore le denunce alla Procura di Trieste per i promotori dello sciopero in seno a sindacato CLPT. Lo riferiscono fonti della Questura. La Commissione di Garanzia aveva definito "illegittimo" lo sciopero nei giorni scorsi. Dal canto suo, il Clpt guidato da Francesco Puzzer, ha denunciato stamane in questura l'Agenzia per il lavoro portuale di Trieste (Alpt) perche' farebbe lavorare alcuni suoi dipendenti senza il certificato verde, nella "consapevolezza che non ne sono in possesso". La notizia e' stata data al migliaio di persone radunate davanti al varco 4, epicentro della protesta dei portuali, dallo stesso Puzzer. "Ora ci aspettiamo che venga chi di dovere a fare i controlli del caso" 

L'ospite

Una presenza d'eccesione  oggi al porto: Enrico Montesano giunto a Trieste insieme a Luca Teodori, segretario 3V, il movimento di no vax. "Il Green pass è una cosa inutile, che nulla ha a che vedere con la sanità, ma è una questione politica. Il Green pass è l'inizio di un controllo personale e individuale", ha affermato l'attore romano convinto no vax e no pass. "Mi fa piacere che siano stati i lavoratori portuali" a organizzare la protesta, ha aggiunto, "la classe operaia sta sempre un passo avanti".  Montesano, che ha più volte pronunciato la parola 'Green' evocando il verso della pecora, ha parlato di lotta per la libertà e di  assurda disposizione. "Sono contento che ci sia un risveglio, che le coscienze comincino a prendere coscienza. Siamo pacifici, vogliamo il bene di tutti. Non vogliamo la divisione tra cittadini italiani" tra vax e no vax. "Siamo tutti insieme, tutti insieme per combattere per la libertà". A sostegno dei manifestanti, arrivati da diverse regioni, c'è anche l'ex ufficiale dei carabinieri Antonio Pappalardo, leader dei Gilet arancioni. "Sono venuto a dare solidarietà ai portuali che stanno facendo una sacrosanta battaglia contro il Green pass e noi aggiungiamo contro la vaccinazione obbligatoria"