Trezzano, il capo dei vigili condannato aveva rapporti con un latitante

Le motivazioni della sentenza: Salvatore Furci mise la droga nell'auto della collega Lia Vismara per vendetta. Il Tribunale. "Consistente caratura criminale"

L’ex comandante della Polizia locale Salvatore Furci condannato a otto anni

L’ex comandante della Polizia locale Salvatore Furci condannato a otto anni

Trezzano sul Naviglio (Milano) - Vendicativo e mai pentito. Mise in atto "una serie di condotte illecite sorrette soltanto da puro spirito vendicativo, diretta espressione della sua consistente caratura criminale". E poi non ha mai espresso "alcun cenno di resipiscenza o di revisione del proprio operato".

Il pesante giudizio del tribunale serve a motivare la condanna a 8 anni di reclusione inflitta a settembre a Salvatore Furci, ex comandante della Polizia locale di Trezzano sul Naviglio, nel Milanese, per calunnia e cessione di droga aggravate. Furci, sulla base delle indagini della Squadra mobile e del pm Gianluca Prisco, era imputato per aver fatto piazzare da un complice (condannato in abbreviato a 3 anni e 4 mesi) cinque dosi di cocaina nell’auto di Lia Vismara, comandante della Polizia locale di Corbetta (Milano) e superiore di Furci all’epoca, gennaio 2020.

L’uomo voleva vendicarsi del fatto che lei non lo aveva dichiarato idoneo dopo un periodo di prova e che così non era stato assunto come ufficiale nella polizia locale di Corbetta tornando a a fare l'agente della polizia locale di MilanoLa Procura aveva chiesto una condanna a 7 anni e 4 mesi, mentre il giudice Elisabetta Canevini ha portato la pena per il 44enne - difeso dai legali Gabriele Minniti e Paola Bonelli - a 8 anni anche con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il giudice ha riconosciuto una provvisionale di risarcimento da 100mila euro per Vismara, parte civile con l’avvocato Roberto Grittini.

Ciò che ha fatto Furci (arrestato nell’aprile 2021) ha avuto effetti "dirompenti" - scrive il giudice - sulla donna "che ricopriva una posizione di rilievo nel contesto della comunità di Corbetta". Effetti pure "amplificati dalla sapiente regia della campagna di stampa e di divulgazione di notizie false orchestrata dall’imputato".Vismara, ricorda ancora il giudice, "pur non venendo sospesa dal servizio", dopo che venne trovata la droga nella sua auto, "ha visto gravemente minata la propria immagine e la propria reputazione, non soltanto professionale".

Il tribunale mette in evidenza pure i "costanti e amicali rapporti intrattenuti da Furci con il latitante Salvatore Li Volti e ha trasmesso gli atti al pm affinché indaghi su di lui per l’ipotesi di "favoreggiamento personale". Atti alla Procura per indagare anche su una persona che avrebbe "diffuso notizie attinenti a indagini in corso coperte da segreto, in particolare informando Furci dell’avvio di intercettazione telefonica".