Ritardi e aumenti, l'ira dei pendolari lombardi

Ripresa segnata da disservizi e nuove tariffe: i comitati scrivono alla Regione

Studenti e lavoratori sulla banchina aspettano la partenza del treno

Studenti e lavoratori sulla banchina aspettano la partenza del treno

Milano, 5 settembre 2019 - La rinfrescata ha riportato sulle linee ferroviarie della Lombardia disfunzioni e disagi, in realtà mai scomparsi. Novità (indigesta) per stomaci e tasche pendolari è il nuovo sistema tariffario integrato del Bacino di Mobilità Milano e Monza Brianza. Da ottobre con un unico biglietto si potrà viaggiare sui treni e su tutti i mezzi pubblici dell’area. I pendolari traducono: più esborsi per chi utilizza soltanto il treno.

Due punti che i rappresentanti dei viaggiatori lombardi alla Conferenza regionale del Trasporto pubblico locale sottolineano in una lunga lettera all’assessore ai trasporti, infrastrutture, mobilità, sostenibile della Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi. La richiesta è quella di un incontro urgente. «Purtroppo, l’estate non ha magicamente risolto i problemi al trasporto ferroviario. Nonostante le quattro settimane di riduzione estiva – forse un po’ troppe visto che non siamo più nell’Italia degli anni ’60/’70 dove le fabbriche chiudevano interamente nel mese di agosto – abbiamo avuto continui disservizi e disagi, imputabili sia a Trenord, sia a Rfi. All’ultimo incontro con tutti i quadranti ci erano stati sciorinati i dati positivi che la cura del taglio del servizio a dicembre 2018 aveva portato. Pur riconoscendo un lieve miglioramento, avevano espresso la nostra preoccupazione sullo stato del servizio ferroviario di alcune linee, oltre ad aver chiesto di ripristinare i servizi tagliati. La ‘cura’ del taglio del servizio, sebbene abbia portato ad alcuni risultati positivi per via della riduzione delle corse, non si è certo dimostrata una soluzione efficace a lungo periodo, come testimoniano gli indici di puntualità del mese di giugno. Durante questo mese - a ben sei mesi dall’entrata i vigore dei provvedimenti -, ben 25 linee su 37 non hanno raggiunto lo standard minimo dell’indice di affidabilità del servizio».

Giogio Dahò, uno dei rappresentanti dei viaggiatori alla Conferenza del Tpl, aggiunge la sua voce di “storico” pendolare da Lecco per Milano: «Questa estate è andata veramente male. Ancora in mattinata si è registrato un guasto con relativo ritardo fra Milano e Monza. Ho notizia di un disservizio ieri sera sulla Milano-Brescia. Da quando sono rientrato delle ferie ogni giorno, fra andata e ritorno, accumulo mezz’ora di ritardo. La puntualità dichiarata da Trenord non rispecchia certo quella percepita dai pendolari». La lettera all’assessore passa al secondo punto. Spinoso. «Ma la notizia che più ha spiazzato i viaggiatori lombardi, e soprattutto quelli della provincia di Milano e di Monza-Brianza, è stato l’annuncio dell’eliminazione dei titoli di viaggio ‘solo treno’ a partire da ottobre». L’occhio dei viaggiatori non ha mai smesso e non smetterà di guardare con favore all’integrazione tariffaria.

C’è un “tuttavia”. «Tuttavia ha suscitato in noi (e nei viaggiatori) grande perplessità la modalità con la quale sono stati eliminati i biglietti e gli abbonamenti solo ferroviari, un autentico fulmine a ciel sereno per i viaggiatori che, utilizzando solo il treno per recarsi a Milano, subiscono così dei notevoli rincari, soprattutto se si considera la qualità, del tutto insoddisfacente, dei servizi ferroviari. Non capiamo la fretta con cui si è tolta la possibilità ai viaggiatori di utilizzare questo tipo di biglietto, quando la legge regionale prevede un arco di tempo di cinque anni per armonizzare tutto il sistema. I cittadini non possono rimetterci per colpa di quello che sembra il solito scaricabarile politico o di responsabilità tra Comune di Milano e Regione Lombardia». Coda al veleno. L’aggiunge Dahò: «La cosa in più da sottolineare è che la tariffazione integrata non prevede l’erogazione dei bonus per i disservizi ferroviari. Stiamo assistendo a una serie di modifiche in assoluto dispregio della legge regionale numero 6 che prevede, in questi casi, la convocazione della Conferenza del Trasporto pubblico locale. Per questo chiediamo di confrontarci al più presto con l’assessore Terzi»