Milano-Varese, treni 'corti': pendolari in rivolta

Viaggiatori sul piede di guerra: "Molti di noi rimangono a piedi"

Pendolari (repertorio)

Pendolari (repertorio)

Milano, 8 marzo 2018 - Treni con meno carrozze durante le ora di punta. A sottolineare il disservizio di questi giorni che sta colpendo migliaia di pendolari della linea Milano-Varese è Raffaele Specchia del comitato pendolari. «Da qualche giorno osserviamo che i treni arrivano a composizione ridotta - spiega Specchia -. Ieri mattina il diretto delle 7.16 da Porto Ceresio numero 5305 è arrivato alla stazione di Legnano con un solo treno, invece di due. Il treno 10403, che ferma a Busto Arsizio alle 7.41, diretto a Milano Porta Garibaldi è arrivato con uno treno solo».

Meno carrozze e più problemi per i tanti pendolari che attendono in banchina, la gran parte dei quali non riesce a salire sul treno come è accaduto qualche mattina fa a Legnano, per via di un guasto alle porte di un convoglio. «Martedì sera il diretto 5328 per Varese delle 18.32 è arrivato con un treno solo invece di due». Una segnalazione inviata anche a Trenord, ma che attende ancora risposta: «Trenord non risponde alle richieste del comitato per capire se ci siano revisioni o problemi ai materiali. Di base c’è il poco rispetto per chi paga l’abbonamento, che viene intascato sempre a “composizione piena nelle casse di Trenord”». Nei giorni scorsi il candidato di Leu per Milano e provincia, Dario Ballotta, aveva sollevato un polverone chiedendo un intervento della Regione Lombardia per sollevare l’amministratore delegato Cinzia Farisè da Trenord.

«Occorre prendere atto del fallimento del federalismo ferroviario praticato negli ultimi 10 anni. La carenza di personale di manutenzione e il conseguente record di straordinari non sono bastati a evitare una nuova Caporetto di Trenord. Emerge ormai chiaramente che oltre a una inefficienza gestionale c’è una forte irresponsabilità nel gruppo dirigente delle Ferrovie Nord che si ostina a gestire nel peggiore dei modi un servizio pubblico cruciale per i cittadini lombardi. La Regione, azionista di controllo di Trenord, dovrebbe intervenire». Rimane poi sempre reale - e sentito soprattutto da chi paga un abbonamento - il problema dell’evasione tariffaria, soprattutto nelle fasce serali. «I controllori spesso non si vedono - racconta un viaggiatore che utilizza la tratta fra Legnano e Milano - e di gente che sale e scende nel corso delle fermate intermedie ne vedo in continuazione, il dubbio che siano tutti forniti di biglietto alla fine viene... Per non parlare dei tornelli nelle stazioni milanesi del Passante: i varchi sono sempre aperti, come in Porta Garibaldi, oppure in tanti fanno il “salto del tornello“ senza che nessuno dica qualcosa. Una situazione così fuori controllo l’ho vista solo sulle linee suburbane di Trenord, unico caso in Europa».