Il torrone: origini, ricette e feste. Ecco 10 curiosità

Un specialità dolciaria tanto semplice quanto antica e diffusa. Ma non è facile tracciare tutta la sua storia

Torrone

Torrone

Cremona, 12 novembre 2021 -  Dolce tipico natalizio di molte regioni d’Italia, il torrone ha origini molto lontane. E diversi Comuni si contendono la sua nascita. In questi giorni Cremona gli rende omaggio con una festa che dura nove giorni. Un appuntamento da non perdere per conoscere tutti i segreti della sua ricetta e per assaggiare le numerose varietà. 

Origini, le leggende

Quali sono le origini del torrone? Ancora oggi non si ha nessuna notizia certa, ma ci sono diverse tracce che conducono alla penisola arabica in un’epoca intorno al  1200 ed il 1300 quando, si narra, i musulmani lo introdussero in terra iberica prima, ed italiana poi. Anche alcuni antichi scritti del satiro romano Tito Livio già parlavano del torrone. C’è chi sostiene che furono gli Arabi a scoprire il torrone, e che tutto successe per caso: sembra infatti che fu bandito un concorso per cercare un nuovo alimento nutritivo da usare durante le lunghe e massacranti campagne di guerra, un cibo che avesse la capacità di conservarsi in buono stato per molto tempo, e che contenesse calorie a volontà da bruciare in battaglia. Un’altra ipotesi conduce invece verso un artigiano catalano soprannominato Turrò, che fu capace, in un’epoca di miseria e fame, di inventare un alimento super energetico con le risorse più abbondanti che la terra metteva a disposizione a quei tempi.

In Italia, scontro tra Comuni

In Italia, invece, c'è un vero e proprio scontro tra i comuni per quanto riguarda la nascita del torrone. La versione cremonese è forse una delle più note: si narra che il torrone sia stato preparato, per la prima volta, per il banchetto di nozze di Bianca Maria Visconti con Francesco Sforza, il 25 ottobre 1441. La forma del torrone riprodurrebbe fedelmente il Torrazzo, la torre campanaria della città (e da cui probabilmente deriverebbe il termine torrone). Oltre a Cremona, anche Benevento rivendica la presenza più antica del prodotto dolciario, che risalirebbe addirittura al III- IV secolo a.C, durante l’epoca dei sanniti. Tito Livio, storico romano, descrive, nel I secolo, un dolce molto simile al torrone, chiamato cupedia (tradotto in ghiottoneria). In effetti, dal termine cupedia derivano i gerghi regionali con cui si indica il torrone o le specialità simili: cupeta in Salento e Calabria, copata a Siena, copeta in Campania, dove il torrone viene regalato anche durante la festività dei morti. In Sicilia, invece, troviamo la cubbaita e giuggiulena. Proprio questi due termini farebbero pensare che siano stati gli arabi a portare il torrone nel bacino Mediterraneo, in Sicilia, in Spagna e in tutto il resto d’Italia. Infine, in Sardegna il torrone si fa risalire alla cucina spagnola con la terminologia Turun, nel Veneto è conosciuto come mandorlato. 

Etimologia

Oltre ad alcune etimologie di gusto folcloristico come quella del Torrazzo di Cremona, la parola torrone deriva in realtà dal verbo latino "torreo -ere" che, fra i molti significati, ha anche quello di "bruciare", "abbrustolire", "tostare". Il torrone, infatti, in qualsiasi forma e variante lo si trovi, ha come caratteristica quella di avere un cuore composto di frutta secca tostata (nocciole, mandorle etc); alla stessa etimologia risponde anche la "torrefazione", ovvero il processo di tostatura dei chicchi di caffè.

La ricetta

Il segreto di questo dolce sono i suoi ingredienti genuini. La ricetta tradizionale prevede soltanto l'utilizzo albume d’uovo, zucchero, miele e frutta secca tostata (mandorle, nocciole, noci, arachidi). Sono numerose anche le reinterpretazioni più particolari che prevedono l'utilizzo di ingredienti differenti e, in alcuni casi, anche l'aggiunta di creme.

Le varietà

Il torrone nasce friabile, quindi duro, e necessita di una cottura più lunga, anche sino a 12 ore. La sua rigidità può essere affrontata in due modi: addentandolo oppure spezzandolo in schegge e succhiandolo come una caramella, che poi sarebbe la maniera ideale di degustarlo. Ma qualche pasticciere ha pensato di inventare anche il torrone morbido, cioè una variante con un contenuto d’acqua superiore e una cottura più breve, che difficilmente supera le 2 ore.

Le varianti locali

La ricetta del torrone varia da zona a zona. In Italia troviamo il Torrone di Cremona: la città è sede di alcune industrie dolciarie che rappresentano i brand più noti del settore (come la Sperlari). Poi, il Torrone aquilano, noto anche come Torrone Nurzia (azienda che lo produce all’Aquila dall’800), che è una variante morbida con l’utilizzo di nocciole e l’aggiunta di cacao, aromatizzato alla vaniglia. C'è anche il Torrone piemontese, che prevede l’utilizzo delle nocciole. Mentre, il Torrone sardo si differenzia per l’uso esclusivo del miele, senza l’aggiunta di zucchero. La colorazione infatti tende più all’avorio che al bianco. Nel Torrone siciliano, invece, alle mandorle vengono aggiunti i pistacchi. 

In cucina

Il torrone è un dolce goloso e versatile che può essere facilmente riutilizzato in cucina anche una volta terminate le feste. Se ridotto in granella può essere utilizzato per conferire fragranza e una nota croccante ai dolci al cucchiaio oppure essere aggiunto al cioccolato fuso per la creazione di sfiziosi e originali cioccolatini. Il torrone avanzato è anche ottimo per preparare frappègelatisemifreddi e tiramisù. Può essere infine recuperato anche per realizzare biscottimousse e creme.

Tra i dolci di Natale

Il torrone è un tipico dolce natalizio, al pari di panettone e pandoro. Ma perché viene proprio associato a queste festività? Alcuni pensano che il consumo derivi al costo degli ingredienti da cui è composto; anticamente infatti, mandorle, miele, nocciole, erano alimenti piuttosto difficili da trovare, e chi ci riusciva era considerato benestante. Da qui la supposizione che durante il Santo Natale, ovvero la festa più importante dell’anno, già da tempo immemore esista la tradizione che sulle tavole imbandite a festa non debba mai mancare dell’ottimo torrone.

Proprietà nutrizionali

Pur essendo la presenza di zuccheri molto importante, c’è da valutare che oltre all’importante apporto calorico, il torrone ha anche dei valori nutrizionali da non sottovalutare. Innanzitutto, non contiene il tuorlo dell’uovo, pertanto è meno calorico di altri dolci. Inoltre, la presenza del miele e della frutta secca conferiscono al torrone i caratteristici benefici, che variano in base agli ingredienti utilizzati.

La festa a Cremona

Per celebrare questa specialità dalle origini antiche e dal gusto delizioso, ogni anno la città di Cremona, durante il mese di novembre, dedica al torrone una lunga festa che dura una settimana e che consente ai partecipanti di assaggiare i più gustosi torroni cremonesi, sfiziose ricette ispirate al dolce e le più gustose eccellenze della gastronomia locale. Quest'anno l'appuntamento è dal 13 al 21 novembre. Durante i 9 giorni della Festa, a Cremona si svolgerà un ricco calendario di eventi, showcooking, incontri e premiazioni, gite in battello, premiazioni, menù con il torrone protagonista e numerose iniziative che ogni anno attraggono migliaia di visitatori, e il grande ritorno della Locomotiva a Vapore che accompagnerà i visitatori da Milano nella città nota per le 4 T, una delle quali è proprio dedicata al prelibato dolce. La quarta è un omaggio all'attore cremonese Ugo Tognazzi.

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