Vaccino Covid, sì alla terza dose. Bassetti: "Potrebbe non funzionare"

L'infettivologo: "Chi non ha risposto alle due dosi, potrebbe non avere benefici con il richiamo aggiuntivo". Massimo Galli: "Tante cose da chiarire"

Matteo Bassetti

Matteo Bassetti

Roma - Chi non ha risposto a due dosi, potrebbe anche non rispondere con la terza. Magari ci vorrà un mix di vaccini, ma oggi è chiaro che si è scelto di dare la terza dose e non di sottoporre tutti a esami che sono anche un costo inaffrontabile per il Servizio sanitario nazionale". Lo afferma Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, commentando l'ok dell'Agenzia italiana del farmaco alla somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid. 

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Secondo Bassetti, "va comunque bene la tempistica sulla terza dose: prima si parte con gli immunodepressi e dopo di che si farà agli anziani nelle Rsa a dicembre e poi agli operatori sanitari. Per questa ultima categoria, in particolare, parlerei di dosi di richiamo che si faranno una volta l'anno, quindi a gennaio è giusto".

I dubbi del virologo Galli

"Sulla terza dose potrei essere, in linea di principio, d'accordo. C'è da provarci, però bisogna considerare molto bene la situazione con le persone che hanno oggettive fragilità. E poi c'è da considerare se in questo momento, in assenza del meglio, può andare bene anche dare a molte persone una nuova stimolazione immunitaria con i vaccini che abbiamo a disposizione". Lo ha detto SkyTg24, il direttore di Malattie infettive dell'Ospedale Sacco di Milano Massimo Galli. "Ci sono un sacco di altre cose, non tanto piccole, da chiarire - ha spiegato - Ad esempio, quelli che hanno fatto l'unica dose di J&J che fanno? La terza dose per loro sarebbe la seconda, e quale seconda dose sarebbe? Certamente non con J&J, perché comunque quel vaccino non è pensato per essere utilizzato in più di una somministrazione. Quindi l'impressione a volte è che, appunto, quando si parla di terza dose, si parli di qualcosa di generalmente e genericamente rassicurante. Si può andare avanti, ma abbiamo ancora molte cose da assestare, molte cose da chiarire".