Vaccino Covid, Speranza: "Terza dose è probabile". Da quando e per chi: le ipotesi

Il ministro della Salute: "Le dosi già le abbiamo quindi appena la comunità scientifica ci darà informazioni nette, noi saremo pronti". Moderna presenta dati terza dose a Fda

Vaccino anti Covid (ImagoEconomica)

Vaccino anti Covid (ImagoEconomica)

Milano - "I nostri scienziati sono al lavoro, una terza dose di vaccino sarà probabile, noi le dosi già le abbiamo quindi appena la comunità scientifica ci darà informazioni nette, noi saremo pronti" ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a In onda su La7. Dovranno riceverla prima i fragili, gli anziani, e poi tutti gli altri? "E' una valutazione da fare anche questa. Probabilmente bisognerà partire da coloro che hanno maggiore fragilità, penso a chi ha maggiori problemi di salute e a chi è stato vaccinato prima. Valuteremo se estendere a persone più giovani, è una valutazione che deve essere compiuta". Proprio oggi Moderna ha annunciato di aver presentato alla Fda americana i dati per la valutazione della terza dose del suo vaccino anti-Covid, per ottenere l'autorizzazione. "Nei prossimi giorni", ha aggiunto la società, verranno presentate le informazioni anche all'Ema e ad altre autorità nel mondo. I risultati "mostrano una robusta risposta degli anticorpi contro la variante Delta", ha sottolineato l'amministratore delegato, Stephane Bancel.

Secondo un rapporto dell'Ecdc, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie "non vi è alcuna urgente necessità di somministrazione di dosi di richiamo di vaccini a individui completamente vaccinati nella popolazione generale". "Le prove disponibili in questo momento sull'efficacia del vaccino e sulla durata della protezione mostrano che tutti i vaccini autorizzati nell'Ue sono attualmente altamente protettivi contro ricovero in ospedale, malattie gravi e morte correlati al Covid", scrive l'Ecdc. "L'opzione di somministrare una dose aggiuntiva di vaccino a persone che potrebbero manifestare una risposta limitata alla serie primaria di vaccinazione Covid-19, come alcune categorie di individui immunodepressi, dovrebbe essere presa in considerazione già ora", precisa il Centro europeo. "Ciò deve essere visto come un'estensione della serie di vaccinazioni primarie per questi gruppi specifici e non come un richiamo. Si potrebbe anche prendere in considerazione la possibilità di fornire una dose aggiuntiva come misura precauzionale agli anziani fragili, in particolare quelli che vivono in ambienti chiusi (quali i residenti in strutture di assistenza a lungo termine)", continua l'Ecdc. 

Oggi sul tema della terza dose è intervenuto anche Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, e ordinario di Igiene generale e applicata all'Università Cattolica di Roma: "Quello che sta succedendo e stiamo osservando è che gli anziani e le persone fragili vaccinate a gennaio e febbraio stanno esaurendo la loro protezione che piano piano si attenua e si trovano nuovamente vulnerabili e quindi vanno protette. Occorre cominciare proprio da loro, i pazienti nelle Rsa, gli ultra ottantenni, le persone più fragili. Io credo che si possa partire con la terza dose entro l'autunno, innanzitutto da queste persone e poi c'è anche il problema degli operatori sanitari vaccinati tra gennaio e febbraio quindi anche per noi vale lo stesso discorso" ha detto ospite di Sky. 

Intanto si conferma in Italia la tendenza a una leggera risalita della curva Covid-19 in Italia. con la variante Delta ormai dominante. In base al bollettino di oggi del ministero della Salute i nuovi casi positivi sono stati 6.503 in 24 ore, contro i 5.498 del giorno precedente. Sono stati rilevati con 303.717 test, fra molecolari eantigenici rapidi, un numero confrontabile ai 307.643 del giorno precedente. Il tasso di positività è quindi in salita dall'1,8% al 2,1%. 69 i decessi contro i 75 del giorno prima. I dati riferiscono di 540 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid, 5 in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite (40 gli ingressi giornalieri). I pazienti ricoverati nei reparti ordinari sono 4.231 (- 21) in meno rispetto ai 4.252 di ieri. Tra le regioni a registrare il maggiore incremento quotidiano dei casi positivi è la Sicilia, con 1.155, seguita da Veneto (691), Lombardia (688), Toscana (538).