L'Italia è un paese ad elevato rischio sismico. Tanti i terremoti, anche devastanti, che hanno colpito la Penisola nel corso degli anni, anche recentemente.
Le regioni e il rischi sismico
L'Italia è divisa in tre zone con differente rischio sismico. Le regioni con un maggiore rischio sismico sono: Zona 1 (rischio alto): Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Molise, Campania, Sicilia. Zona 2 (rischio medio alto): Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Basilicata. Zona 3 (rischio medio basso): Lombardia, Toscana, Liguria e Piemonte.
Le zone più "pericolose"
Detto che l'Italia è tutta a rischio sismico ci sono aree, dove si sono verificati i terremoti più violenti nel corso degli ultimi secoli, la zona centro-meridionale dell'Italia, lungo la dorsale appenninica, è quella che registra la sismicità più alta. In particolare alcune zone dell'Umbria, delle Marche, Lazio, Molise, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia sono considerate al alto rischio sismico. C'è da aggiungere poi una parte del Friuli.
Perché
La sismicità della Penisola italiana è legata alla sua particolare posizione geografica, perché è situata nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica ed è sottoposta a forti spinte compressive (quelle ad esempio a cui è dovuta la formazione delle Alpi), che causano una sovrapposizione degli strati di roccia. I movimenti che ne conseguono sprigionano moltissima energia che a volte si manifesta attraverso i terremoti. Le faglie che "tagliano" longitudinalmente e verticalmente il Paese sono evidenziate anche dalla presenza di vulcani.
I terremoti più devastanti
Come riporta il sito isaacantisismica.com: in Italia il terremoto più forte è stato probabilmente quello che si è verificato nel gennaio del 1693 in Sicilia. Con una magnitudo di 7,4 è considerato il terremoto più forte mai avvenuto nella penisola. Interi paesi scomparsi, tsunami sulle coste. A Catania 16mila vittime su una popolazione di 20.000. L’area interessata dal terremoto ha interessato una superficie di circa 5600 kmq, distrutto 45 centri abitati e provocato 60000 vittime totali.
Naturalmente a incidere sugli effetti dei terremoti non c'è solo la magnitudo (la forza della scossa) ma anche il tipo di scossa (ondulatorio o sussultorio) la profondità dell'epicentro, il terreno (più o meno predisposto per trasmettere le scosse) e anche il tipo di costruzioni (antisismiche o meno).
I primi 10 terremoti più forti avvenuti in Italia
La classifica (sempre riportata da isaacantisismica.com)
- Stretto di Messina, Sicilia – magnitudo 7,50 – 28 dicembre 1908.
- Appennino centro-meridionale, Campania – magnitudo 7,30 – 05 dicembre 1456.
- Basilicata, Basilicata – magnitudo 7,10 – 16 dicembre 1857.
- Calabria meridionale, Calabria – magnitudo 7,10 – 05 febbraio 1783.
- Calabria centrale, Calabria – magnitudo 7,10 – 27 marzo 1638.
- Sannio, Calabria – magnitudo 7,10 – 05 giugno 1688.
- Calabria centrale, Calabria – magnitudo 7,00 – 28 marzo 1783.
- Calabria centrale, Calabria – magnitudo 6,95 – 08 settembre 1905.
- Norcino, Reatino e Aquilano – magnitudo 6,92 – 14 gennaio 1703.