Addetti degli ex Superdì e IperDì: il futuro è incerto

Nuvole nere a Lodi e San Colombano

Manifestazione lavoratori IperDì e SuperDì

Manifestazione lavoratori IperDì e SuperDì

Barlassina (Monza e Brianza), 12 gennaio 2019 - Il buio per i dipendenti del Superdì di Lodi (32 addetti), dato che non ci sono ancora accordi per la vendita del negozio e la cassa integrazione richiesta non è ancora stata approvata. Nuvole nere per quelli dell’Iperdì di San Colombano (25) che, dopo la recente riapertura con Italmark, ora rischiano di nuovo». Ad affermarlo è Angelo Vaghi, del sindacato Sgb.

«Dopo che il Tribunale di Monza ha eccepito la legittimità dell’operazione condotta da Gca General Market spa, rilevando una possibile frode ai creditori - aggiunge –, perché l’azienda ha ceduto rami d’azienda due giorni prima di prima di presentare la richiesta di concordato preventivo, ed il 16 gennaio stabilirà se revocare l’ammissione al concordato, il futuro di San Colombano diventa incerto. La cessione a Italmark potrebbe essere revocata». «Probabilmente a questo punto è possibile si faccia un’asta su concordato fallimentare e che chi la vincerà si prenderà negozi e dipendenti - afferma Gildo Comerci (Cisl) –. Spero che il giudice lasci aperti i negozi già riavviati da Italmark, come San Colombano, riaperto il 20 dicembre. Altrimenti quei lavoratori sarebbero esclusi pure dalla cassa integrazione. Per quest’ultima, chiesta a novembre con effetto retroattivo dall’1 ottobre, manca il decreto: mercoledì il sottosegretario ha dichiarato che entro settimana prossima lo firmerà. Questo darebbe un po’ di respiro ai dipendenti Gca, compresi quelli di Lodi, senza stipendio da luglio. Per Lodi si era parlato di un interessamento de “Il Gigante”, ma di concreto non c’è nulla. Il caso più grave, al momento, è quello di Cigognola (Pv): la società Centro commerciale Oltrepò srl, a marcio Iperdì e controllata al 90% da Gca ha annunciato che licenzierà tutti i 29 dipendenti, anche loro senza stipendio da luglio ma senza possibilità di cassa». Invece prosegue la cassa per gli ex dipendenti del Mercatone Uno di Pieve, che riaprirà a marchio Cosmo, «mettendo però tutti i dipendenti - sottolinea Comerci - con contratto da full a part time».