Studentessa uccisa dalla meningite: autopsia e sette medici indagati a Brescia

In ospedale per una gastroenterite, la madre della giovane bergamasca vuole la verità

Veronica Cadei aveva 19 anni e viveva a VIllongo.

Veronica Cadei aveva 19 anni e viveva a VIllongo.

Bergamo, 5 dicembre 2019 - «Veronica? Una ragazza fantastica, allegra, dolcissima. Aveva deciso di iscriversi a matematica perché avrebbe voluto fare statistica. Il suo sogno? Visitare New York. Magari ora sarà sopra il cielo di New York. Guardo una stella e penso che sia lei». Tra le lacrime la mamma ricorda la figlia e chiede la verità sulla sua morte. La procura di Brescia (pm Lorena Ghibaudo) ha aperto un’inchiesta contro ignoti per omicidio colposo per far piena luce sulla fine della studentessa universitaria Veronica Cadei, 19 anni, di Villongo, deceduta martedì mattina intorno alle 7 agli Spedali Civili di Brescia, stroncata da meningite di tipo C. Sette persone medici sono indagati

Un atto dovuto . Le persone sotto inchiesta sono tutte in servizio al Civile di Brescia: due medici del pronto soccorso, due cardiologi, una specialista del reparto Malattie infettive, un medico dell’Emodinamica, uno della Rianimazione cardiochirurgica e una collega della seconda Rianimazione. Sono loro che si sono occupati di lei dal ricovero, la sera prima, al decesso. Oggi è in programma l’autopsia. La mamma della diciannovenne nel pomeriggio di ieri ha affidato ai social il suo dolore: «L’unica cosa che so che ho avuto la fortuna di partorirti, crescerti e amarti». Non si trattava di gastroenterite, come ipotizzato. E per questo motivo è stata avviata la profilassi per tutte le persone che sono entrate in contatto con Veronica nel periodo di incubazione della malattia. Al bar Mikò di Sarnico, dove la ragazza lavorava, è stato affisso un avviso che invita «chiunque fosse entrato in contatto con Veronica da lunedì 25 novembre a domenica 1 dicembre, a rivolgersi all’Ussl di Trescore Balneario per la profilassi».

Nessuna profilassi invece per chi è entrato in contatto con Veronica prima del 25, e dunque anche per gli studenti dell’Antonietti, istituto superiore di Iseo che hanno partecipato - due giorni prima - alla cerimonia in cui Veronica aveva ritirato il diploma. Fa discutere anche il caso di una donna di 42 anni, arrivata a Chiari in fin di vita, dopo un infarto avvenuto il 20 ottobre. Poche ore prima era stata dimessa dall’ospedale di Romano di Lombardia. Nonostante dolori al braccio e al petto.