Strage di via Palestro, definitiva assoluzione per Tutino

Nella strage morirono 5 persone e altre 12 rimasero ferite a causa dell'esplosione di un'autobomba davanti al Padiglione d'Arte contemporanea LA SCHEDA

Una foto d'archivio della strage di via Palestro a Milano (Ansa)

Una foto d'archivio della strage di via Palestro a Milano (Ansa)

Milano, 12 luglio 2018 - E' definitiva l'assoluzione di Filippo Marcello Tutino, l'ultimo imputato per la strage di via Palestro. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Procura generale di Milano contro l'assoluzione dell'uomo che, secondo le accuse, avrebbe fatto da basista per l'attentato mafioso avvenuto il 27 luglio del 1993 nel capoluogo lombardo e nel quale persero la vita cinque persone, e altre dodici rimasero ferite, a causa dell'esplosione di un'autobomba davanti al Padiglione d'Arte contemporanea.  Per la strage di via Palestro sono stati già condannati in via definitiva molti dei protagonisti della sanguinosa stagione eversiva di Cosa Nostra: Totò Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella, i fratelli Graviano e Formoso, Matteo Messina Denaro, e Gaspare Spatuzza. Tutino era accusato di aver partecipato al furto dell'auto che poi saltò in aria e di aver fornito supporto logistico agli esecutori materiali. Grazie alla partecipazione a quella strage, secondo l'accusa, sarebbe stato riabilitato da Cosa Nostra dopo che, per uno sgarro, era stato relegato ai margini.