Stop allo sci, gli operatori: "Nessun rispetto per chi lavora"

Roda (Fisi): "Solo lo sci infetta?", i ministri leghisti: "Indennizzi subito"

Flavio Roda

Flavio Roda

Milano, 14 febbraio 2021 - Non tardano ad arrivare le reazioni allo stop per le stazioni sciistiche imposto fino al 5 marzo dal ministro della Salute Roberto Speranza. Il primo a far sentire la sua voce è Flavio Roda, storico allenatore delle Nazionali italiane e presidente della Federazione italiana sport invernali, la Fisi. ''Ancora una volta la tempistica dell'informazione sembra non aver rispetto per gli italiani che lavorano - ha detto - La scorsa settimana il Cts ha dato l'ok alla riapertura delle stazioni adesso ci troviamo alle 19.30 della sera prima della riapertura con questa ordinanza che chiude tutto. Le stazioni hanno investito molto per preparare piste, assumere personale, per organizzarsi con gli albergatori".

Roda si fa portavoce di tutto il settore, esasperato dai continui tiremolla sulla possibilità di riaprire o meno. La rabbia monta, anche perché molti operatori hanno effettuato spese importanti per mettere a norma gli impianti contro il rischio di diffondere il contagio. "Sono stati investiti moltissimi soldi e ancora una volta il nostro mondo viene duramente penalizzato - afferma Roda -  Ci vogliono più serietà e più correttezza. Solo lo sci infetta?''.

E lo stop allo sci rischia di aprire un primo fronte all'interno del governo Draghi, ancora prima dello "sbarco" in parlamento per chiedere la fiducia. "La montagna, finora dimenticata, merita rispetto e attenzione: che risposte si danno e in che tempi al documento predisposto dalle regioni? - dicono i ministri leghisti Giancarlo Giorgetti e Massimo Garavaglia - Non è solo questione di cifre: non è detto nemmeno che bastino i 4,5 miliardi richiesti quando la stagione non era ancora compromessa, probabilmente ne serviranno di più, a maggior ragione se ci sono altri stop. Gli indennizzi per la montagna devono avere la priorità assoluta, quando si reca un danno, il danno va indennizzato; già subito nel prossimo decreto".