Stefano Tacconi resta molto grave, il figlio lo carica: "Vincerai ancora"

Nuovo omaggio social di Andrea al padre: il cuore di un ragazzo che sta lottando a fianco del genitore

Stefano Tacconi ai tempi della Juventus

Stefano Tacconi ai tempi della Juventus

Alessandria - Restano molto gravi le condizioni di Stefano Tacconi, 64 anni, l'ex portiere di Juventus e Nazionale, ricoverato da due settimane all'ospedale di Alessandria, dopo essere stato colpito da un'emorragia cerebrale. Oggi non è arrivato alcun bollettino medico, dopo quello diramato ieri dai responsabili del nosocomio piemontese, in cui si parlava di un quadro "gravissimo" e la necessità di un monitoraggio costante, nella consapevolezza che "i prossimi giorni saranno decisivi".

Le notizie di oggi, quindi, non riguardano il fronte sanitario ma quello della famiglia. Il figlio Andrea, che sta tenendo una sorta di diario sul suo profilo Instagram per affiancare con pensieri e ricordi il padre nella sua lotta contro la morte, ha pubblicato un nuovo aggiornamento. "Vincerai ancora", si legge sul social network in una stories, accompagnata da una fotografia risalente ai tempi in cui l'ex calciatore difendeva la porta della Juventus.

L'altro giorno anche i supporter bianconeri avevano voluto manifestare il loro sostegno al vecchio beniamino. Fuori dall'ospedale di Alessandria, infatti, è comparso uno striscione su cui era scritto "Capitan Fracassa, ti siamo vicini". Capitan Fracassa è il soprannome che Tacconi si è conquistato ai tempi della sua militanza bianconera, per il suo carattere guascone e le sue doti fra i pali. Lo striscione, anche questo immortalato dal figlio Andrea che ha voluto ringraziare i tifosi per il gesto, era firmato Milano 1986, sigla che probabilmente fa riferimento all'anno di fondazione dei Viking, gruppo ultras juventino che fa base a Milano e provincia.