Stefano Puzzer: chi è il portavoce dei portuali triestini no green pass

Lavora al porto dal 1994, da sei anni è il leader del Clpt. Un passato da calciatore. Il caso del gps sotto l'auto

Stefano Puzzer (da TriestePrima tv)

Stefano Puzzer (da TriestePrima tv)

Abbiamo imparato a conoscerne il volto in questi ultimi giorni. Dalla manifestazione anti-green pass organizzata a Trieste tre giorni fa a cui hanno partecipato 15mila persone fino alle numerose apparizioni in televisione, contesto da programmi di approfondimento e telegiornali per spiegare le ragioni della protesta. Stefano Puzzer è il leader dei portuali triestini, riuniti sotto la sigla Clpt, Comitato lavoratori portuali triestini, nel cui simbolo compaiono due ancore e l'alabarda giuliana.

Il profilo

Stefano Puzzer ha 45 anni e di professione è gruista. Il suo impegno sindacale non è di questi ultimi mesi ma risale più indietro nel tempo. Da sei anni, infatti, è portavoce del Clpt. Fra i suoi colleghi è noto con il nome di "Ciccio", per il suo fisico robusto e la sua disponibilità ad aiutare gli altri. Sposato, con un figlio, si definisce cattolico praticante. Da ragazzo ha militato nelle giovanili della Triestina, giocando come centrocampista. Poi, nel 1994, l'ingresso al porto di Trieste. La passione per il calcio, però, gli è rimasta: è un grande tifoso dell'Inter.

Ai giornali, rivendicando il suo impegno contro il lasciapassare verde e la sua imposizione nei luoghi di lavoro, ha spiegato di essere contro il green pass ma di aver ricevuto il vaccino anti-Covid "per scelta". Con altri si è definito "un sognatore rivoluzionario". A tutti ha ripetuto di non essere disposto a lasciare fuori dal porto neppure "un solo fratello", esclusivamente perché non vaccinato e, quindi, privo di green pass. Ha respinto anche la "mediazione" dei tamponi gratis, perché - a suo dire - avrebbe rappresentato una discriminazione nei confronti degli altri lavoratori italiani. 

Vaccinato, sì, ma idolo anche dei no vax che hanno aggiunto il volto pacioso di questo gruista dagli occhi azzurri e dal forte accento triestino al pantheon dei loro idoli. Il quale, da parte sua, tira diritto, dimostrando di saper anche "utilizzare" i media e cercare il consenso degli altri fronti in lotta contro il green pass e l'obbligatorietà dal 15 ottobre. 

Il passato

Oggi il suo "antagonista" principale è il presidente dell'Autorità portuale del mare Adriatico Orientale Zeno D'Agostino, che ha sostenuto di essere pronto a dimettersi in caso di blocco delle attività portuali, domani, precisando comunque di "voler bene a Ciccio". Il quale, solo l'anno scorso, non aveva esitato a scendere in piazza per difendere lo stesso D'Agostino, finito nel mirino dell'Anac, l'Autorità anti corruzione, che ne considerava illegittima la nomina. 

Nella passata vicenda sindacale di Puzzer, prima di guadagnare notorietà a livello nazionale, spuntano un paio di episodi finiti sui giornali locali, a metà fra cronaca nera e dinamiche fra sindacato e proprietà: la presunta manomissione di un suo test delle urine per farlo risultare positivo alla cocaina, vicenda per cui è arrivata una condanna in primo grado a un funzionario accusato di favoreggiamento in merito all'accaduto e l'installazione di un gps sotto la sua vettura.