Stefano D'Orazio, è il giorno dell'ultimo saluto: "Un uomo di grande generosità"

Corteo e funerali a Roma, ma piange anche Bergamo, città protagonista della sua ultima canzone "Rinascerò, rinascerai" scritta durante la pandemia

Roma, 9 novembre 2020 - È il giorno dell'ultimo saluto a Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh, che si è spento la sera del 7 novembreEra malato da tempo, il Covid ha peggiorato la situazione. Il funerale è stato celebrato alle 15, in forma privata, nella Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo a Roma. Presente un rappresentante della sindaca Virginia Raggi, che ha reso omaggio al musicista a nome della città e dei romani: in accordo con la famiglia, infatti, Roma Capitale ha collaborato all’organizzazione della cerimonia. Il feretro è arrivato in Piazza del Popolo dopo un corteo che è partito alle  14.40 dal Campidoglio, passando per via dei Fori Imperiali, piazza Venezia, via del Corso, via del Tritone, piazza di Spagna e via del Babuino, scortato dai motociclisti della Polizia locale di Roma Capitale.  Decine di fan, alcuni in lacrime e molti commossi, hanno salutato da dietro le transenne D'Orazio, cantando la celebre canzone dei Pooh 'Pensiero'. Presenti, tra gli altri, gli ex compagni dei Pooh Roby Facchinetti e Riccardo Fogli oltre ai familiari.

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Anche Bergamo piange D’Orazio. La città, protagonista della sua ultima canzone "Rinascerò, rinascerai" scritta insieme al compagno di vita e di viaggio, per 25 anni, Roby Facchinetti,  non poteva che unirsi al cordoglio di parenti e amici del cantante romano. "A volte le parole non ci sono… o forse non bastano. Ciao Stefano D’Orazio. Rinascerò, rinascerai": lo ha salutato così il club dell’Atalanta su Twitter. Lo stesso ospedale Papa Giovanni XXIII ha voluto rendergli un omaggio: "La direzione esprime dolore e cordoglio per i familiari e per tutto il mondo della musica che, con la morte di Stefano D’Orazio, perde un grande batterista, una stella della musica molto amata. Ma soprattutto un uomo di grande generosità che, insieme al compagno di band dei Pooh, Roby Facchinetti, ha dato vita alla prima instant song sul tema del coronavirus, per devolvere fondi all’ospedale Papa Giovanni XXIII. Un gesto di solidarietà e profonda umanità. Ma sono anche le persone comuni a stringersi intorno alla famiglia e ricrdare il batterista come una "persona semplice, genuina" (VIDEO).

Tiziana Giardoni, vedova di Stefano D'Orazio, e l'assedio di fan
Tiziana Giardoni, vedova di Stefano D'Orazio, e l'assedio di fan

 "Ho perso una parte di me stessa, Stefano era la mia forza, il mio sorriso, mi mancherà tutto di lui", ha detto la moglie Tiziana Giardoni. Il musicista è mancato venerdì sera, presso la struttura Columbus del Policlinico Gemelli di Roma, dove era ricoverato da una settimana. D'Orazio era in via di guarigione da una patologia che stava curando da circa un anno e al lavoro su alcuni progetti che gli stavano molto a cuore, quando è risultato positivo al Covid che ha compromesso irrimediabilmente il suo stato di salute.

I funerali si terranno lunedì a Roma, sua città natale. I dettagli della cerimonia funebre non sono ancora stati annunciati, ma si sta studiando la possibilità di tenerla all'aperto, nel rispetto delle norme anti-covid, per consentire a tutti di dargli l'ultimo saluto.

La notizia della scomparsa è stata annunciata ieri sera su Twitter dall’amico Bobo Craxi ed è stata subito confermata da Roby Facchinetti su Facebook: "Stefano ci ha lasciato! Due ore fa... era ricoverato da una settimana e per rispetto non ne avevamo mai parlato... oggi pomeriggio, dopo giorni di paura, sembrava che la situazione stesse migliorando... poi, stasera, la terribile notizia. Abbiamo perso un fratello, un compagno di vita, il testimone di momenti importanti, ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa. Preghiamo per lui. Ciao Stefano, nostro amico per sempre", si legge nel post firmato insieme agli altri componenti del gruppo, Roby Facchinetti, Red Canzian, Dodi Battaglia, Riccardo Fogli.

"Ho scritto la notizia di getto, come se fosse un messaggio in una bottiglia – ha detto Bobo Craxi, questa mattina, in un'intervista a Rtl - Stefano era un uomo molto preciso, sia nel suo lavoro di batterista che nella vita. Era un uomo di una educazione e di un garbo straordinari. Pur avendo ricevuto tanto dalla vita, a un certo punto ha voluto prendere uno spazio per sé, vivendo sempre e comunque una vita intensa. Voleva anche liberarsi da alcuni cliché, tenendo sempre presente di essere un Pooh. La sua indole era quella di scrivere, e ha unito la sua passione letteraria a quella musicale, rimanendo sempre inchiodato al suo talento, all'organizzare la vita degli altri. Negli ultimi anni ha sofferto ma è anche stato accompagnato da una grande donna che gli ha dato tanta vita. Stefano aveva un canestro di buone parole per tutti".  

Red Canzian e  Stefano d'Orazio
Red Canzian e Stefano d'Orazio

Appena la notizia della scomparsa è iniziata a girare, i social network si sono riempiti di messaggi di cordoglio e di ricordi. Colleghi, amici e fan hanno scritto parole d'affetto per il battersita, spesso accompagante da fotografie o cuoricini. C'è molta incredulità e tristezza. 

D’Orazio era nato a Roma il 12 settembre del 1948 ed era malato da tempo, ma le sue condizioni si sono aggravate a causa del Coronavirus e, per questo, si trovava ricoverato. È stato strumentista, autore, scrittore e membro dei Pooh per quasi 40 anni, dal 1971 al 2009, e tra il 2015 e il 2016. Mesi fa, in piena pandemia, aveva scritto con Facchinetti ‘Rinascerò rinascerai’, dedicata a Bergamo. "Aveva scritto un testo toccante, di speranza, che voleva rendere universale. Era molto contento di poter dare una mano, non gli sembrava di aver fatto una cosa retorica, si teneva sempre abbastanza lontano dalla retorica. In lui e nei Pooh c'è sempre stato un elemento di generosità. Amava i Pooh, amava questo gruppo, amava un rapporto durato quarant'anni. Era certamente un volto familiare per milioni d'italiani", racconta Craxi.