Fine stato di emergenza. Green pass, smart working, vaccini: cosa cambia dal 31 marzo

Dopo lo stop all'obbligo delle mascherine all'aperto, si punta a non prorogare la misura che concede poteri straordinari al governo. Ma come cambierà la vita degli italiani?

Mascherine all'aperto

Mascherine all'aperto

Milano, 9 febbraio 2022 - L'emergenza causata dalla variante Omicron pare essere finalmente alle spalle. La corsa del Covid rallenta giorno dopo giorno, i contagi calano e anche la situazione negli ospedali è sotto controllo. Proprio per questo motivo il governo ha deciso di eliminare l'obbligo di indossare le mascherine all'aperto da venerdì 11 febbraio. Insomma, la strada intrapresa è quella di un progressivo allentamento delle misure. E in quest'ottica sono importanti le parole pronunciate nei giorni scorsi dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: "Lo stato di emergenza? L'esecutivo punta a non prorogare il termine oltre il 31 marzo. Confido che ci siano le condizioni per prendere questa decisione".

Dallo stop alle mascherine alla fine dell'obbligo vaccinale, il calendario di fine Covid

Stato di emergenza, cosa significa

Lo stato di emergenza legato alla pandemia Covid è stato proclamato la prima volta il 31 gennaio del 2020 dall'allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. La sua scadenza è stata allungata di volta in volta sulla base dell’andamento epidemico. Ma in cosa consiste? Lo stato di emergenza consente a Governo e Protezione civile di agire con poteri straordinari o speciali. In sostanza permette all'esecutivo di attuare procedure più veloci per l'approvazione di leggi e decreti e consente di ricorrere ai Dpcm che non devono essere approvati dal Parlamento. Durante l'emergenza sanitaria, ad esempio, sono state introdotte misure come il lockdown, la divisione per colori delle regioni italiane, l’obbligo delle mascherine all’aperto e il distanziamento sociale.

Cosa cambia con la fine dell'emergenza

Ma cosa significa la fine dello stato di emergenza? E come cambierà la vita degli italiani? In pratica si tornerebbe all'era pre Covid. Il Governo non avrebbe più i poteri straordinari per derogare leggi e normative per motivi sanitari: quindi basta alle misure che limitano la libertà dei cittadini. Addio anche ai colori delle regioni e stop ai poteri dei governatori: non sarà più possibile decidere regole ancora più restrittive di quelle stabilite da Palazzo Chigi.

Chiude il Cts

Con la fine dello stato di emergenza si chiuderebbe l'attività del Comitato tecnico scientifico e del commissario straordinario per l'emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, che si occupa di gestire la campagna vaccinale.

Smart working

Verranno a mancare i presupposti per uno smart working su larga scala: quindi negli uffici si tornerà a lavorare in presenza. Il lavoro agile potrà continuare soltanto in caso di accordo interno tra azienda e dipendenti.

Green pass

Il Green pass resterà svincolato dall'eventuale fine dello stato di emergenza. Le norme per disciplinare la certificazione verde saranno ancora in vigore.

Vaccini

Nulla cambierà anche per l'obbligo vaccinale agli over 50. Fino al 15 giugno, i lavoratori pubblici e privati dovranno esibire al lavoro il Super Green pass, che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid. Chi non lo farà non riceverà lo stipendio, ma conserverà il posto. L’accesso ai luoghi di lavoro senza certificato è vietato: le sanzioni vanno da 600 a 1.500 euro.