Stato di emergenza in Italia: come si istituisce, cos'è e quali sono i poteri del governo

Il regime speciale è stato proclamato il 31 gennaio 2020 dal premier Conte per affrontare la pandemia Covid. A fine marzo, dopo oltre 2 anni, potrebbe essere cancellato

Mascherine in centro a Milano

Mascherine in centro a Milano

Milano, 10 febbraio 2022 - Ormai la strada indicata dal governo sembra tracciata. Lo stato di emergenza non sarà prorogato oltre il 31 marzo. "Da un lato, i dati ogni giorno ci dicono che c'è un calo dei contagi, dei ricoveri e di tutti gli indicatori; dall'altro, le vaccinazioni stanno proseguendo, quindi è ragionevole pensare che lo stato d'emergenza non verrà rinnovato il 31 marzo", le parole del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. Il regime speciale per affrontare la pandemia Covid è stato proclamato il 31 gennaio del 2020 dall'allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Da quel momento la scadenza, che per legge non può superare i 12 mesi, è stata prorogata di volta in volta sulla base dell’andamento epidemico. Ma in cosa consiste la stato di emergenza? Quali poteri straordinari dà al governo? Cerchiamo di fare un po' di chiarezza.

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Stato di emergenza, la legge

Lo stato di emergenza è una particolare situazione all'interno di un Paese che comporta l'emanazione di norme e restrizioni per fronteggiare una crisi. La materia è stata disciplinata dalla legge 225 del febbraio 1992 e riformata dal decreto legislativo 1 del gennaio 2018: quest'ultimo documento prevede che il regime speciale possa essere deliberato dal Consiglio dei ministri, su proposta del premier, dal presidente di una regione o provincia autonoma interessata, fermo restando il controllo di legittimità sul predetto atto. Il Consiglio dei ministri stanzia anche una somma iniziale per realizzare i primi interventi necessari.

Poteri speciali

Lo stato d'emergenza attribuisce al governo e alla Protezione civile poteri straordinari o speciali. Per l'attuazione degli interventi si provvede in deroga a ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico. Con la proclamazione vengono quindi snellite le procedure di approvazione di leggi e decreti. Vengono anche disposte le misure sanitarie, come l'obbligo delle mascherine all'aperto o il distanziamento sociale, la divisione per colori delle regioni, il lockdown e incentivato il ricorso allo smart working per le aziende. Il governo, inoltre, può ricorrere ai Dpcm, decreti che non passano attraverso l'approvazione parlamentare. Insomma, Palazzo Chigi ha così la possibilità di varare una serie di norme per regolare la vita degli italiani, come l’obbligo del Super Green pass.

Commissario straordinario e Cts

La fase emergenziale permette all'esecutivo di attivare organismi ad hoc per far fronte alla pandemia. Tra questi il commissario straordinario, che gestisce l'acquisto, la distribuzione e la conservazione dei vaccini, e il Comitato tecnico scientifico. Quest'ultimo è stato istituito il 5 febbraio 2020 con ordinanza del ministero della Salute e poi modificato, nella sua composizione, il 17 marzo 2021. Contestualmente alla fine dello stato di emergenza, cesserebbe anche l'attività di queste strutture.

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Fine stato di emergenza, cosa cambia

Gli italiani torneranno al periodo pre Covid. Il governo non avrebbe più i poteri straordinari per derogare leggi e normative per motivi sanitari: quindi basta misure che limitano la libertà dei cittadini. Addio anche ai colori delle regioni e stop ai poteri dei governatori: non sarà più possibile decidere regole ancora più restrittive di quelle stabilite da Palazzo Chigi.

Smart working

Si ricomincerà a lavorare in presenza. Il lavoro agile potrà continuare solo tramite un accordo interno tra aziende e dipendenti