Covid, Speranza: stiamo piegando curva ma ancora cautela. Decisione più dura? Il lockdown

Il ministro a due anni da inizio pandemia: oggi va molto meglio, vaccini hanno tenuto bassi ricoveri per picco Omicron. Obbligo per over 50? Scelta giusta

Navigli deserti durante il lockdown

Navigli deserti durante il lockdown

Roma - "Stiamo meglio, molto meglio. Ma serve ancora cautela". Roberto Speranza parla dell'andamento della pandemia in Italia. "Oggi stiamo piegando la curva, ormai avviene da due settimane, senza aver dovuto far pagare alle persone il prezzo di chiusure come in altre situazioni e in altri paesi e questo è stato possibile grazie a questo scudo costruito con i vaccini'' ha detto il ministro della Salute ospite di Mezz'ora in più su 'Rai3'. "Il 91% delle persone sopra i 12 anni si sono vaccinate e ciò ha permesso di non avere pressione incredibile sugli ospedali - ha detto -. Pure se i non vaccinato sono solo il 9%, quel 9% produce la maggioranza dei casi in ospedali e nelle terapie intensive. Va detto che le riapertura che ci stiamo permettendo sono grazie al vaccino". In sostanza, secondo Speranza, "i tanti casi di Omicron non si sono trasformati in ospedalizzazioni e ciò è grazie alla campagna vaccinale". 

All'appello mancano però ancora 1,4 milioni di over 50, che non hanno ancora ricevuto la prima dose.  Per Speranza "l'obbligo over 50 esiste già e da martedì scatta obbligo vaccinale sul lavoro, la strategia del governo è giusta, è un provvedimento mirato. Io faccio gli interessi del paese, ho visto tante polemiche in questi due anni e ora le guardo con un certo distacco. L'obbligo per sopra i 50 anni è stata una scelta giusta e coraggiosa. Ieri l'ECDC ci ha detto di stare attenti perché abbiamo già visto 4 varianti del virus. Dobbiamo insistere a vaccinare la più larga parte della popolazione. Se siamo cresciuti di più in termini di Pil è perché eravamo più sicuri sul piano sanitario" ha aggiunto. 

Per Speranza l'Italia ha imparato dalla lezione inferta dalla pandemia. "Oggi il paese è più forte e la comunità scientifica ha imparato a conoscere meglio il virus. Prima del Covid avevano 5mila posti in intensive e oggi sono raddoppiati fino a 9500 posti. Le borse di specializzazione per i medici erano 6mila l'anno e siamo arrivati a 17.400 e si è rafforzata la ricerca e gli Irccs. Abbiamo fatto un grande passo avanti sulle risorse e abbiamo 124 miliardi per il fondo sanitario nazionale. Possiamo quindi chiudere la stagione dei tagli e aprire quella degli investimenti". Sul bonus psicologico - ha spiegato - "ci stiamo lavorando e già nel milleproroghe daremo un primo segnale che va in questa direzione. Il bonus probabilmente ci sarà per l'assistenza psicologica, ma attenzione a pensare che col bonus risolviamo i problemi della sanità, perché c'è bisogno di più  risorse per l'assistenza territoriale e psicologica con una azione sistemica". 

Tra pochi giorni saranno due anni dalla scoperta del "paziente 1" a Codogno."Il momento più difficile per me è quando abbiamo deciso il lockdown , quello è stato il momento piu difficile e non avevamo né vaccini né farmaci. Se lasciato circolare il virus avrebbe mietuto moltissime vittime. L'idea venne fuori dal confronto del Consiglio dei Ministri. Dopo poche settimane quella scelta venne assunta da molti altri paesi. Abbiamo riflettuto a lungo , abbiamo discusso per giorni e Conte si rese conto che la scelta migliore era la chiusura generalizzata".