Il sogno di diventare influencer, la richiesta d’aiuto e la caduta: chi era Sara Pegoraro

Era tornata nella casa della madre, dopo un periodo tra Milano e Bologna. "Voglio uscirne", aveva scritto a un'amica

Sara Pegoraro

Sara Pegoraro

Dopo un periodo tra Milano, Bologna e Modena, era tornata a casa, dalla mamma Martina, a Fontane di Villorba, in provincia di Treviso. Aveva 26 anni, Sara Pegoraro, la ragazza trovata morta in casa venerdì 24 giugno, probabilmente per un’overdose di eroina. "Aiutami per favore, voglio uscirne", aveva scritto alla migliore amica, con cui si era confidata parlando della dipendenza dalla droga. 

"Giovedì, in uno dei tanti messaggi vocali mi aveva chiesto di accompagnarla al Serd (il servizio per le dipendenze) per una ricetta - racconta Serena, una delle sue più care amiche, come riporta il Gazzettino -. Quel messaggio l'ho ascoltato quando ormai era troppo tardi. Il giorno stesso ci eravamo viste ma non mi aveva detto nulla. Speravamo che potesse farcela. Forse non abbiamo insistito abbastanza per convincerla a entrare in una comunità, Non voleva perché era convinta che così avrebbe rinunciato alla sua libertà".

Un paio di mesi fa era rimasta coinvolta in un incidente d’auto che l’aveva costretta a un ricovero all’ospedale di Modena, dove abita il fratello. In giugno un altro ricovero. Giovedì scorso, fuori da un supermercato, i passanti l’hanno vista barcollare per strada e cadere in un fossato. In ospedale, avevano rimesso Sara in forze ed era stata dimessa. Tanti i messaggi alla madre da parte della 26enne: "Grazie per esserci sempre stata, pronta ad aiutarmi in ogni momento e per non avermi mai lasciata sola". E al fratello: "Sei la mia ancora".

Sui social aveva scritto: "Ormai ho 20 vite, non mi distrugge nessuno". E ancora: "Il difficile non è raggiungere qualcosa ma liberarsi nella condizione in cui si è". Un’amica, Marta, la ricorda così: "Tu eri forte, un uragano di energia, non ti fermavi mai. Sapevi sempre come difenderti da tutto e da tutti, come tirarti fuori dai guai in cui spesso ti cacciavi. La tua incedibile capacità di capire le persone al primo sguardo. Hai sempre fatto di testa tua e per questo sei sempre stata libera. Ci insegni che ogni momento e sacro, che ogni momento potrebbe essere l'ultimo".