Soccorsi in montagna, il rebus: adesso si decide chi deve pagare

E dalla guida alpina i consigli per andare in sicurezza in montagna

Soccorso alpino con elicottero in montagna

Soccorso alpino con elicottero in montagna

Ancora una domenica calda per il corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico lombardo. Nella zona di Collio, nel Bresciano, le squadre delle stazioni di Valle Trompia e Valle Sabbia, hanno raggiunto e recuperato due donne, bloccate in un canalone lungo il sentiero da Passo Manica a Dosso Alto, a circa 1900 metri di altitudine. In Valle Camonica, sopra Borno, un uomo di 47 anni, ha avuto un malore. I tecnici lo hanno messo in sicurezza sulla barella spinale e portato fino alla località Navertino, dove poi è stato preso in carico dall’ambulanza. In provincia di Como due escursionisti nelle zone impervie sopra Brunate, hanno perso l’orientamento. Da Varese si è alzato in volo l’elicottero Drago dei vigili del fuoco, che in breve tempo li ha localizzati e recuperati agganciati con il verricello.

Lecco, 15 agosto 2016 - Ferragosto rappresenta una di quelle occasioni in cui anche i meno esperti decidono di dedicarsi alle escursioni in montagna. Fabio Lenti, guida alpina e tecnico del Soccorso alpino, richiama al rispetto di alcune regole fondamentali per i neofiti e spiega: «Se una persona non è allenata deve avere l’umiltà di tenere un profilo molto basso, deve fare gite che sicuramente sarà in grado di gestire. La cosa migliore per chi non conosce i luoghi in cui vuole avventurarsi è chiamare l’ufficio delle guide e chiedere quali sentieri fare spiegando le proprie capacità. Se fumo due pacchetti di sigarette al giorno e non sono allenato devo essere consapevole dei limiti che ho. Chiedere alle guide o al Soccorso alpino significa ricevere informazioni sicuramente corrette anche in base alla preparazione che si ha».

Lenti ha un lungo elenco di episodi in cui semplici escursioni si sono trasformate in grossi guai e afferma: «Ci sono persone che si mettono in testa di andare in un certo posto perché ne hanno sentito parlare, ma per arrivare in quel punto ci vogliono magari quattro ore di cammino e se non si è allenati ci si ritrova a metà strada incapaci di proseguire e di tornare indietro. La montagna offre svariate possibilità per tutti i livelli, bisogna avere la capacità di fare qualcosa nei propri limiti. Si deve ricordare che si è in un ambiente bellissimo ma che non deve essere sottovalutato. Trovarsi senza più energia nelle gambe a due o tre ore di discesa da dove si ha l’auto diventa un problema di sicurezza non indifferente». Ci sono poi norme generali da rispettare.

«Oltre ai propri limiti personali bisogna avere adeguate attrezzature a partire dalle calzature e bisogna guardare il meteo prima di muoversi. Ci sono persone che decidono di andare a fare merenda in montagna, partono a mezzogiorno e non hanno controllato il meteo che magari prevede temporali nel pomeriggio. In montagna non ci si può improvvisare perché passare dalla bella gita al grosso guaio è un momento. Anche solo un temporale può far scendere la temperatura in modo repentino e una volta bagnati senza nulla per potersi asciugare o cambiare si rischia anche l’ipotermia. Guide alpine e Soccorso sono a disposizione per dare indicazioni su quello che è più giusto fare in base ai propri mezzi, quindi basta una telefonata per avere il consiglio giusto. Chi chiede indicazioni e suggerimenti non disturba. Per chi deve poi intervenire è meglio da qualche consiglio prima piuttosto che dover effettuare una operazione di recupero con tutte le incognite che questo riserva».