Smog alle stelle a Milano e mezza Lombardia

Maglia nera del Pm10 in Brianza con l centralina Arpa di Meda che ha segnato un massimo di 141 microgrammi

Smog a Milano

Smog a Milano

Milano, 19 gennaio 2021 - Ancora una volta  nessuna correlazione pratica tra il blocco parziale del traffico conseguente au limiti della circolazione in zona rossa e l'inquinamento atmosferico con l`indice della  qualità dell`aria (IQA  "molto scarsa", l'ultimo livello previsto. Così come ad oggi non c'è nessuna correlazione scientifica provata con la diffusione del Covid

Smog alle stelle in fatti a Milano,e in mezza  Lombardia, registrato dalle centraline Arpa, con le polveri sottili che ieri a Milano hanno  doppiato la soglia di guardia di 50 mg/mc e a Meda ( Monza) il Pm10 ha fatto registrare  una media di 141 microgrammi per metro cubo d'aria. In particolare nella capitale Lombarda le  centraline dell'Arpa  hanno segnato in Marche 96  microgrammi di Pm10, in Pascal 98, al Verziere 80 e in Senato 104. Dati pessimi  anche nel Milanese:  106 a Pioltello, 91 a Cassano d'Adda, 103 a Magenta, 86 a Turbigo. Ancor peggio i dati del Pm10 in Brianza:  a Monza 107 in Machiavelli e 113 al Parco  e record negativo  a Meda. Aria pessima anche a Como e provincia , 100 in centro, 110 a Cantù, 86 a Erba. In provincia di Lecco Merate a quota 106. A a Varese città 69 in Coppelli, 95 a Ferno, 111 a Saronno-Santuario.  Alle stelle  anche i valori della media giornaliera del Pm2.5, il  cui valore limite è fissato in 25 microgrammi per metro cubo  d'aria: a Milano (68-78), Monza (64), Como e Erba (97 e 86),  Merate (85), Saronno (95), Varese (67).  

Per Legambiente Lombardia però il fenomeno durerà ancora per qualche giorno, secondo le previsioni meteo e oil confronto con i dati misurati nello stesso periodo del 2020 è consolatorio: l’anno scorso infatti, alla data odierna, avevamo già 18 giornate di superamento della soglia, su 18 giorni dall’inizio anno. Differenze che si spiegano con i capricci del meteo, più che con la riduzione del traffico legata al lockdown, o con il freddo che sta causando una maggior emissione da riscaldamento di case e uffici.

 Legambiente invece denuncia i dati pessimi della  bassa lombarda, che "non ha nulla a che vedere con il meteo, ma sono direttamente connesso alle attività zootecniche. Nel Cremonese, per esempio, l’inizio d’anno è stato molto peggiore di quello Milanese. Nelle centraline di Cremona (Fatebenefratelli e Cadorna), la concentrazione media è stata infatti di 45 microg/m3, e i giorni di superamento sono stati 7. La situazione è anche peggiore nelle vicine cittadine immerse nella pianura agricola: a Crema la concentrazione media è di 45 microg/m3, e le giornate di superamento sono finora 8, come a Soresina, che ha misurato da inizio anno un livello medio di polveri sottili pari a 46 microg/m3, ancora peggio a Codogno, dove tra autostrada e allevamenti si arriva a ben 11 giornate di superamento, e a una media di 54 microg/m3 di polveri misurate dalla centralina Arpa, da inizio anno"

Maiali in un allevamento (repertorio)

 

 

 "Il dato si spiega - dice Legambiente - con le emissioni provenienti dalle stalle e dallo spandimento di liquami zootecnici. Oltre 2/3 delle polveri sottili sospese, infatti, sono costituite da microcristalli di sali d’ammonio, che si formano in atmosfera a partire da un inquinante gassoso prodotto dagli allevamenti intensivi, l’ammoniaca, che si combina con gli NOx provenienti dal traffico" . 

"Se si pensa che la ‘bassa’ lombarda concentra il 51% di tutti i suini e quasi il 25% dei bovini allevati nel territorio nazionale, è palese il perchè in inverno capiti spesso che i parametri di inquinamento siano peggiori nei centri agricoli che nella metropoli lombarda - spiega Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia - la riduzione delle emissioni di camini e tubi di scarico fa emergere sempre più l’allevamento intensivo come concausa di inquinamento atmosferico invernale in Pianura Padana".