Smog e Pm10, l'Europa boccia Lombardia e nord Italia

Solo il 15% di azioni di limitazione portate a termine, l’allarme di Legambiente: così l’Unione europea finirà per infliggerci una multa

Ci eravamo dimenticati lo smog a Milano, ora ce lo ricorda il traffico

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  Prima i dati dell’Unione europea, che con il rapporto annuale di Eurostat ha bocciato il Nord Italia e le province lombarde, Brescia in particolare, per le concentrazioni di pm2,5 nell’aria, ora una nuova stroncatura. Superi continuativi del limite di Pm10, ma solo il 15% di azioni di misure antismog completate: così la Lombardia rischia ora di essere destinataria di una multa salata dall’Europa. Secondo l’edizione speciale del report di Legambiente Mal’Aria (sottotitolo: I costi dell’immobilismo), la Commissione Europea chiederà alla Corte di giustizia Europea di definire a breve l’ammontare della sanzione (da 1,5 a 2,3 miliardi di euro) a cui l’Italia è già stata condannata il 10 novembre scorso per il superamento continuativo dei limiti di PM10 dal 2008 al 2017. La multa potrebbe portare al taglio di futuri fondi europei destinati all’Italia, in primis, e poi alle singole Regioni. Analizzando le misure dichiarate, promesse e messe in atto da Governo e Regioni della Pianura Padana, Legambiente evidenzia che "nella poco dignitosa gara a chi fa di meno, insieme al Governo nazionale, trionfa la Regione Lombardia, entrambi con solo il 15% delle azioni completate". Andrea Poggio (nella foto) , responsabile della Mobilità sostenibile, ricorda che potrebbe essere nuovamente rinviato il blocco stagionale dei diesel euro 4. Eppure nel 2021, tra le 11 città italiane che hanno già bruciato il ‘bonus’ di 35 giorni di superi del limite di Pm10 ci sono Brescia e Cremona: le centraline cittadine con il dato peggiore hanno rilevato rispettivamente 39 e 38 giorni di superi. Vicino alla soglia anche Lodi (32) e Bergamo (31). Guardando alle medie giornaliere, va male anche Mantova (32), seguita d Milano (29). "Abbiamo scritto al Commissario europeo all’Ambiente per esprimere la nostra preoccupazione circa l’inefficacia e i ritardi delle politiche italiane nel miglioramento della qualità dell’aria", dichiara il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani.