Allarme smog in Pianura Padana, Milano in codice rosso: “Picchi di polveri sottili"

Una mappa di Tornado Italia mostra livelli di Pm10 superiore a 100 microgrammi per metro cubo: il doppio rispetto ai limiti di rischio per la salute

La mappa di Tornado in Italia con le concentrazioni di polveri sottili

La mappa di Tornado in Italia con le concentrazioni di polveri sottili

L’allerta smog nella Pianura Padana, ormai, ha raggiunto livelli cronicamente critici. Le regioni del Nord Italia sono storicamente una delle zone più inquinate d’Europa, ma negli ultimi giorni i livelli di polveri sottili stanno raggiungendo livelli inediti. In una mappa aggiornata al 19 ottobre, gli esperti di Tornado Italia hanno rilevato punte fino 100 microgrammi per metro cubo, ovvero il doppio rispetto ai limiti stabiliti per la salute umana.

Lo smog in Pianura Padana si sta concentrando a causa dell’attuale congiuntura metereologica. “L'alta pressione in autunno – spiegano gli esperti – non vuol dire tempo sempre soleggiato e mite, ma possono formarsi nebbie o foschie nelle pianure e valli interne per la minor radiazione solare. Si forma uno strato di inversione termica in cui la temperatura dell'aria aumenta con il salire di quota, al contrario di come accadrebbe in condizioni normali.

“Questo – concludono – crea un tappo che impedisce i moti verticali della massa atmosferica e quindi questo comporta un accumulo di sostanze inquinanti. In tutto questo la forma del catino padano, chiusa tra i rilievi, non aiuta nella dispersione dello smog”.

L’allarme, qualche giorno fa, è stato lanciate anche da Legambiente nel suo rapporto Mal’aria 2022. I ricercatori hanno infatti individuate alcune aree altamente critiche per il rischio di polvere sottili a Milano, Torino e Padova: tutte città che hanno superato i limiti previsti dall’Organizzazione mondiale della sanità sui livelli di Pm10.

Tuttavia, anche Roma, Bergamo, Parma e Bologna sono in codice giallo. Il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti ha affermato che “non c’è più tempo da perdere. Dobbiamo occuparci della drammatica condizione della qualità dell’aria dei nostri centri urbani e rendere, al contempo, le nostre città più sicure e vivibili”.

“Il preoccupante immobilismo della politica italiana avanti alle emissioni di biossido di azoto, dovute in gran parte al traffico veicolare, ci è costata già una condanna da parte della corte di Giustizia europea”, ha detto Zampetti. “Dopo anni di richiami nessun governo è stato in grado di mettere in atto misure credibili per sanare un problema gravissimo, che ha causato più vittime della pandemia nell’anno 2020 e 2021”.