Gioco d'azzardo, firmato il manifesto delle Regioni contro le ludopatie

Lombardia, Veneto, Liguria e Basilicata sono le prime regioni che hanno aderito alla campagna

Giovanni Toti e Roberto Maroni contro le slot

Giovanni Toti e Roberto Maroni contro le slot

Milano, 9 marzo 2016 - L'impegno a presentare in sede di Conferenza Stato-Regioni e Enti locali posizioni condivise nella lotta al gioco d' azzardo e a chiedere che non si retroceda dai terreni conquistati grazie alle azioni regionali. Sono gli obiettivi politici che i rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali, a Milano per la Prima giornata nazionale delle Regioni e degli Enti locali sul contrasto al gioco d' azzardo, si sono assunti firmando il Manifesto delle Regioni per la lotta alla ludopatia. Nel documento, la cui dichiarata missione e' quella di garantire azioni di prevenzione e contrasto alla ludopatia, sono fissati una serie di principi a cui rifare la gestione del gioco d' azzardo, come la limitazione della diffusione delle apparecchiature prevedendo distante limite da istituti scolastici, luoghi di aggregazione giovanile o di cura; limitarne la pubblicizzazione; prevedere specifiche autorizzazioni comunali e limitare gli orari; costruire un sistema sanzionatorio efficace; istituire organi regionali per il monitoraggio. Sono oltre 400 le persone provenienti da tutta Italia per partecipare all'appuntamento voluto da Regione Lombardia, tra cui molti esponenti delle Istituzioni locali come il presidente della Liguria Giovanni Toti, il sottosegretario all'Economia e Finanza Pier Paolo Baretta e i sindaci Giorgio Gori (Bergamo), Emilio Del Bono (Brescia), Massimo Bitonci (Padova) e Massimo Depaoli (Pavia).

La Lombardia, insieme a Veneto, Liguria e Basilicata, ha quindi sottoscritto il "manifesto" comune delle Regioni per fare rete contro l'azzardo e gestire in modo coordinato il nuovo Fondo nazionale per il gioco patologico, istituito con la legge di stabilità 2016 e con una dotazione finanziaria di 50 milioni. A firmare la `carta' delle Regioni sono stati i governatori di Lombardia e Liguria Roberto Maroni e Giovanni Toti, il presidente della commissione politiche sociali della Basilicata Luigi Bradascio e l'assessore veneto Lanzarin. Le Regioni Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio e Campania potrebbero formalmente aderire nei prossimi giorni.

Con il governo «apriamo un tavolo di confronto per arrivare entro il 30 aprile a una norma di legge che regolamenta il settore, avendo un occhio particolare per chi si rovina con le slot e con il gioco d'azzardo». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a chiusura della giornata. Prima di lui sono intervenuti il governatore della Liguria Giovanni Toti, il quale ha sottolineato che sul tema «non bisogna muoversi a macchia di leopardo ma trovare un criterio per regole comuni in tutte le Regioni e i comuni» e in rappresentanza del Governo il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, che ha appunto proposto un tavolo di confronto per «trovare un punto di equilibrio tra le diverse esigenze». Maroni, a margine con i giornalisti, ha poi commentato la posizione dei produttori di slot, che stamane hanno diffuso un volantino all'esterno della Regione Lombardia, in cui la Sapar, la Sezione apparecchi per pubbliche attrazioni ricreative, ha sostenuto che con le politiche di contrasto al gioco d' azzardo potrebbero fallire 159 aziende produttrici, 1.000 aziende di gestione, mettendo a rischio 6.000 lavoratori. «C'è un timore tra le società che gestiscono le slot di perdita di posti di lavoro - ha affermato Maroni - è un timore che comprendo, naturalmente, per questo abbiamo detto loro 'sediamoci attorno a un tavolo'. Non abbiamo nulla contro le attività economiche - ha proseguito il governatore - essendo anche legalizzate, ma dobbiamo trovare un equilibrio tra chi fa business con le slot machine e chi deve essere difeso perché altrimenti si rovina».

"Regione Lombardia - ha detto l'assessore al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo della Regione Lombardia, Viviana Beccalossi - ha fatto del contrasto al gioco d' azzardo patologico un punto fermo dell'azione di governo fin dall'inizio della legislatura in corso. La nostra legge - ha aggiunto - approvata all'unanimita' dal Consiglio regionale nel 2013 e successivamente modificata, ha sicuramente avuto il merito di far parlare molto del problema e di permettere azioni concrete di contrasto alla ludopatia. Anche in altre regioni italiane, magari con alcune differenze - ha continuato Beccalossi - si e' deciso di affrontare un percorso simile a quello intrapreso in Lombardia e oggi siamo qui a confrontare le rispettive esperienze e soprattutto a mandare un segnale forte: le Regioni e gli Enti locali vogliono continuare ad avere voce in capitolo perche' e' proprio a loro che spetta il compito piu' triste e gravoso, quello di prevenire il fenomeno ma soprattutto curare le persone".