Laghi e fiumi, siccità che fa paura. Piogge più che dimezzate dal 1991

L’inverno dei record, a Varese -80% di precipitazioni. Il Po alla Becca (in leggera risalita) a 3 metri sotto lo zero

La situazione dei laghi lombardi

La situazione dei laghi lombardi

Milano - Allo stremo. Le poche piogge che erano cadute ore sul Piemonte un giorno fa hanno promesso e mantenuto leggero sollievo al Po, che arriva nel Pavese, al ponte della Becca dove confluisce il Ticino, a 3 metri e venti centimetri sotto lo zero. Livelli da pieno agosto, per un inverno senz’acqua e caldo come non accadeva da trent’anni. Il cielo nuvoloso di ieri sembrava la premessa di un momento di ristoro, ma è suonato come una beffa. Nubi in diradamento e ancora zero pioggia. In diverse zone della Lombardia non cade una goccia dall’inizio del 2022. Il calo delle precipitazioni rispetto alla media fra il 1999 e il 2022 è dell’80% a Varese, città che segna il record. Ma chi se la cava meglio, Pavia, arriva al 50%. Un disastro autentico che si riflette inevitabilmente sui bacini idrici, ridotti al minimo come i fiumi. A Bereguardo, il Ticino è sotto di un metro. A 1,74 metri sotto lo zero, invece, l’Adda, all’altezza di Lodi. Di quasi due il Po, al suo ingresso in Lombardia, nel Pavese. Anche i laghi sono in crisi. Ancora sopra il livello zero il Maggiore, che è a +8,5 centimetri. Ma il riempimento è appena al 29% e ogni secondo escono 62 metri cubi al secondo e ne entrano appena 22. 

Il Lario è sotto di 27 centimetri e riceve ogni secondo 32 metri cubi d’acqua dagli immissari, fra cui lo stesso Adda, ma perde ogni secondo 48 metri cubi di volume, continuando a svuotarsi. Sopra lo zero di oltre un metro il Garda, dove il deflusso però è negativo: entrano 11,2 metri cubi al secondo, ne escono 14. Stando alle rilevazioni dell’Arpa in collaborazione con il Servizio meteorologico svizzero, l’inverno che sembra ora volgere al termine è riuscito a misurare un aumento fra 1,5 e 2,5 gradi di temperatura rispetto alla media del trentennio precedente. A Edolo, nel Bresciano, il record lombardo di 3-4 gradi sopra la media. A Varese e Bergamo, 2,5. Meglio è andata a Pavia, con 1,5 gradi sopra i livelli medi fra il 1991 e il 2021. Dati che all’apparenza possono sembrare solo relativamente significativi, ma che si traducono in uno sconvolgimento radicale del clima per come l’abbiamo conosciuto fin qui. Che questa sia stata la stagione meno fredda degli ultimi trent’anni lo dimostra la serie storica registrata da Arpa Lombardia. Solo l’inverno a cavallo fra il 1999 e il 2000 si era rivelato siccitoso allo stesso modo. Ma le temperature erano di due gradi in media più basse. Tutto un altro clima. E intanto le previsioni del tempo non promettono cambiamenti nel breve periodo. Nell’arco della prossima settimana giornate di sole si alterneranno alle nuvole. Da cui però non dovrebbe cadere neppure una goccia d’acqua.