Svizzera, servizio civile esteso agli stranieri

Fa discutere la proposta per colmare i “vuoti” di forza lavoro

L’OBIETTIVO Coprire le carenze di operai  o vigili del fuoco

L’OBIETTIVO Coprire le carenze di operai o vigili del fuoco

Sondrio, 19 agosto 2018 - Mentre l'Italia si interroga sull’opportunità di reintrodurre il servizio di leva obbligatoria nella vicina Svizzera fa discutere la proposta, avanzata dal centro di studi politici Avenir Suisse, di trasformare il servizio militare in servizio civico generale, in pratica un servizio civile generalizzato che non sarebbe più facoltativo bensì obbligatorio. Un modo concreto per far fronte alla carenza cronica di Vigili del fuoco, municipali ovvero gli operai che prestano servizio nei Comuni per la manutenzione del verde e delle foreste e anche figure da impiegare nell’assistenza non ospedaliera agli anziani. A differenza del servizio militare, a cui oggi sono subordinati tutti i ragazzi al compimento dei 18 anni di età e che prevede richiami successivi fino al decimo anno dopo la promozione a soldato per i militari con grado di truppa e fino al compimento del cinquantesimo anno di età per gli ufficiali, il servizio civile obbligatorio verrebbe esteso a tutta la popolazione, donne e stranieri compresi di età compresa tra i 20 e i 70 anni, chiamati per dodici mesi a servire la patria.

«Si darebbe a tutti la possibilità di scegliere in che settore spendere il proprio volontariato – spiega Tibèere Adler di Avenir Suisse – e questo rafforzerebbe il sentimento civico generale e il senso di appartenenza».

Naturalemente non mancano le voci contrarie, ad esempio il Gruppo Giardino che da anni lamenta per il numero sempre più basso di reclute nell’esercito elvetico ritiene che l’unico dovere di un cittadino rossocrociato sia quello di difendere la patria. Per altri invece è giusta l’idea di coinvolgere anche le donne, ma semplicemente estendendo anche a loro l’obbligo del servizio militare, senza la necessità di inventarsi nuove formule. «Proprio come si fa da anni in Norvegia – spiega Stefan Holenstein, presidente della Società svizzera degli ufficiali – un modello che funziona benissimo». Le critiche più aspre arrivano dal mondo della politica. «Come si definisce quale mansione è da considerarsi civica? – si interroga la socialista Priska Seiler Graf –. Questa soluzione servirebbe solo a favorire la disoccupazione in alcuni settori». Non vuole neppure sentirne parlare il consigliere dell’Udc, Adrian Amstutz: «Si tratta di un’idea costosa che rovinerebbe un sistema che già oggi funziona benissimo su base volontaria».