Covid a scuola, dietrofront: non si va in Dad con un solo alunno positivo

Restano in vigore le regole valide finora, che puntano a gestire la situazione tracciando i contatti e tendendo le classi aperte

Alunni a scuola

Alunni a scuola

Il ministero della Salute corregge la rotta in tema di contagi a scuola e ricorso alla didattica a distanza. Smentendo una circolare di ieri a firma congiunta tra ministero della Salute e ministero dell`Istruzione ("Aggiornamento delle indicazioni per l`individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico"), che prevedeva che con un solo studente positivo al Covid tutta la classe andasse in Dad, il dicastero guidato da roberto Speranza ha diramato una precisazione. Di fatto, si precisa che "sono da intendersi superate le precedenti disposizioni sull'attivazione della quarantena in presenza di un solo caso di contagio in classe".

"A seguito della circolare a firma congiunta tra ministero della Salute e ministero dell'Istruzione "Aggiornamento delle indicazioni per l'individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico" - si legge nel testo -  il Direttore generale della prevenzione sanitaria, Giovanni Rezza, e il Capo dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, Jacopo Greco stabiliscono quanto segue in una nuova circolare congiunta: 'Anche in considerazione della sopravvenuta disponibilità manifestata dalla struttura commissariale con nota inviata in data 30 novembre 2021 - che ribadisce che 'Non ci sarà alcun ritorno in Dad in caso di presenza di un solo alunno contagiato' -  potrà essere mantenuto il programma di testing di cui alla circolare n. 50079 del 3 novembre 2021, per la verifica della positività dei soggetti individuati- spiega la nuova circolare- come contatti di una classe/gruppo, da effettuarsi in tempi estremamente rapidi, tali da garantire il controllo dell'infezione. In considerazione di quanto sopra, e fermo restando quanto previsto dalla citata circolare del 3 novembre scorso per il sistema integrato di istruzione 0-6 anni dovrà essere comunque garantita la didattica in presenza per coloro che non rientrano nei provvedimenti di quarantena disposti dall'autorità sanitaria. Alla luce delle indicazioni della struttura commissariale, si intendono conseguentemente superate le disposizioni di cui alla precedente circolare".

Ma cosa prevede il protocollo precente a queste due circolari? Per i bambini da 0 a 6 anni, in caso di anche un solo compagno positivo, i piccoli devono stare in quarantena dieci giorni, effettuando un test il primo e l'ultimo giorno. Per le scuole primarie e secondarie, un tampone subito appena si scopre la positività del compagno: se negativo si può tornare a scuola. E un secondo tampone cinque giorni dopo. Nella fascia 6-12 anni (non vaccinabile) se ci sono due contagi, si va in Dad. Per i più grandi se i casi positivi diventano tre nella stessa classe, si va tutti in quarantena.

Il dietrofront è stato stigmatizzato dall'Associazione nazionale presidi (Anp) in uan dura nota. "Troviamo sconcertante - scrivomo i dirigenti scolastici - che una nota sottoscritta da due ministeri sia sospesa dopo neanche 24 ore e che le disposizioni ivi contenute siano già considerate superate. Attendiamo di vedere come il Commissario Figliuolo deciderà di intervenire per rendere finalmente efficienti le ASL e far partire la campagna di testing e tracing che dovrebbe garantire la scuola in presenza. Ai dirigenti e al personale delle scuole, che hanno fatto ben più di quanto dovessero, non si deve più chiedere di sostituirsi ai funzionari dei Dipartimenti di prevenzione".