Sciopero scuola Lombardia 16 dicembre 2022: niente lezioni contro la manovra del governo

Protesta indetta in Lombardia, prima regione a fermarsi. Stop per l'intera giornata negli istituti pubblici e privati dell'istruzione e della ricerca

Scuola

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Lo sciopero generale indetto per il prossimo 16 dicembre da Cgil e Uil in Lombardia contro la manovra economica del Governo non sarà di 4 ore ma sarà per l'intera giornata negli istituti pubblici e privati dell'istruzione e della ricerca. Lo annunciano la Flc-Cgil e la Uil Scuola Rua della Lombardia. Proprio in Lombardia era stato proclamato il primo sciopero generale, limitato a 4 ore, nell'ambito del programma di proteste territoriali che la Uil ha proposto agli altri sindacati e a cui ha aderito solo la Cgil. Un'iniziativa annunciata prima dell'incontro dei 3 segretari generali confederali Maurizio Landini (Cgil), Luigi Sbarra (Cisl) e Paolo Bombardieri (Uil) con la presidente del consiglio Giorgia Meloni il prossimo 7 dicembre.

Le ragioni della protesta

"Di fronte ad una evidente crisi economico-sociale le scelte di questo Governo sono insufficienti e di parte: il disegno della legge di Bilancio che ha appena iniziato il suo percorso di discussione in Parlamento propone soluzioni che non tengono conto del mondo del lavoro e scaricano il peso della crisi direttamente sulle lavoratrici ed i lavoratori, pensionate e pensionati. I settori della conoscenza  sono dimenticati e penalizzati". Lo scrivono in una nota Flc Cgil Lombardia e Uil Scuola Rua Lombardia. "Le uniche previsioni riguardano il taglio delle autonomie scolastiche: con la modifica dei parametri per il riconoscimento di una scuola dotata di autonomia scolastica, nel giro di due anni verranno chiuse 700 presidenze. Un taglio di ben 700 dirigenti scolastici e 700 Direttori dei servizi generali e amministrativi".

Le richieste

In particolare i sindacati rivendicano investimenti per correggere l'attuale manovra della legge di bilancio. "Una manovra che - scrivono in una nota congiunta - aumenta l'importo dei voucher invece di stabilizzare i contratti precari, che aumenta la soglia per la flat tax fino a 85.000 euro per gli autonomi invece di intervenire su salari e tutele, che taglia il reddito di cittadinanza invece di investire in buona occupazione, che promuove un ennesimo condono invece di combattere l'evasione. Una scelta di questo Governo chiara: tutelare i ricchi colpendo i deboli".