Sciopero, sit-in docenti a Milano: "Duemila a rischio licenziamento" / FOTO E VIDEO

Contro dedicisione Consiglio di Stato che ha messo fuori dalle graduatorie ad esaurimento quei docenti che hanno il diploma magistrale e non la laurea

La protesta dei docenti (Newpress)

La protesta dei docenti (Newpress)

Milano, 8 gennaio 2018 - Anche in Lombardia rientro sui banchi di scuola dopo la lunga pausa delle vacanze di fine anno problematico. Oggi, infatti, maestre e di maestri hanno incrociato le braccia per protestare dopo che la sessione plenaria del Consiglio di Stato riunitasi prima di Natale ha messo fuori dalle graduatorie ad esaurimento quei docenti che hanno il diploma magistrale e non la laurea. Questi maestri,e che ormai da diversi anni insegnano, rischiano dunque il posto di lavoro. 

A Milano, in contemporanea con la manifestazione prevista tra le 9 e le 13 a Roma davanti al ministero della pubblica istruzione, è stato organizzato un sit-in davanti all’Ufficio scolastico regionale. Presenti oltre cinquecento insegnanti di scuola primaria e dell'infanzia. Gli insegnanti, arrivati in Via Polesine davanti all'Ufficio Scolastico Regionale, al grido di "assunzione", provengono da diverse province della Lombardia, come Milano, Bergamo, Brescia, Cremona. Tra gli slogan presenti sugli striscioni anche 'Precariato crimine di Stato' e 'Nessun docente di meno'. "Uno sciopero non basta sia chiaro. L'apertura del Ministero la rispediamo a mittente", grida al megafono una delle organizzatrici del presidio. Una parte degli insegnanti in presidio, in zona Corvetto, si è mossa in corteo, contrariamente alle autorizzazioni, e ha raggiunto corso Lodi. Circa ottocento docenti hanno occupato il crocevia di piazzale Corvetto, in prossimità del cavalcavia, al grido di "assunzioni". Il traffico nel tratto finale di corso Lodi e quello di viale Lucania è stato bloccato. La Polizia, in tenuta antisommossa, sta contenendo i manifestanti.

In Lombardia sono circa duemila i docenti che, secondo la presidente lombarda del sindacato Anief Fiorella Regi, rischiano il "licenziamento di massa che potrebbe verificarsi dopo questa sentenza". "Visto che i docenti sono stati inseriti in Gae con riserva, è possibile che appena ci sarà la sentenza di merito questi vengano immediatamente licenziati. C'è chi ha fatto mutui e investimenti per il futuro e ora si trova con pugno di mosche in mano", ha concluso la presidente. È il caso, ad esempio, di Maria Alicandro, insegnante in una scuola primaria di Bollate entrata di ruolo con riserva lo scorso anno scolastico, dopo aver superato anche l'anno di prova: "Ora rischio di retrocedere dal mio ruolo e di essere reinserita in secondo fascia - spiega - In sostanza torno a fare la supplente con incarico annuale. Dopo aver fatto dodici anni di precariato torno al punto di inizio".