Sciopero di venerdì 29 gennaio, disagi per scuole, treni, sanità e uffici pubblici

Problemi e polemiche sullo scipero generale nazionale indetto dai sindacati autonomi Si Cobas e Slai Cobas. Manifestazioni a Roma e Milano

Una manifestazione del Si Cobas (foto di repertorio)

Una manifestazione del Si Cobas (foto di repertorio)

Milano, 27 gennaio 2021 - I sindacati di base hanno indetto uno sciopero generale per venerdì 29 gennaio. Un'agitazione che interesserà, per 24 ore, tutti i settori pubblici e privati. Si prevedono disagi, fra gli altri, per scuole, sanità, trasporti ferroviari e uffici pubblici. In ogni settore lo sciopero avrà articolazioni differenti da settore a settore e saranno garantiti i servizi minimi essenziali e le fasce di garanzia. In un anno già difficile ci potrebbero essere dunque problemi per gli spostamenti e per la frequentazione delle scuole da parte di bambini e ragazzi. Sciopero che dovrebbe avere comunque un impatto relativo visto il coinvolgimento dei soli sindacati autonomi S.I. COBAS (Sindacato Intercategoriale Cobas) e SLAI COBAS per il sindacato di classe.

Una scelta di attuare uno sciopero generale in piena emergenza Covid che naturalmente sta suscitando numerose polemiche. In particolare in relazione al settore pubblico dove i dipendeti, in questa particolare situazione di emergenza pandemica, hanno conservato posti e stipendi pieni (a differenza di molti lavoratori del settore privato e delle partite iva). Diverse scuole hanno già mandato avvisi ai genitori di possibili disagi nel garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche e addirittura l'accesso a scuola visto che ederirà anche il personale Ata (bidelli).

Problemi anche per chi deve viaggiare. "Proclamato da alcune sigle sindacali autonome uno sciopero nazionale dei dipendenti del Gruppo Fs italiane, in adesione a uno sciopero generale, da mezzanotte alle 21 di venerdi' 29 gennaio 2021", spiega una nota di Ferrovie dello Stato.

I sindacati autonomi difendono il diritto allo sciopero e ribadiscono le motivazioni. "Le politiche messe in atto dai governi nazionali, Conte in primis, segnano la subordinazione servile alle richieste e alle forti pressioni padronali che spingono per misure di tutela dei loro profitti e di socializzazione delle perdite sulle classi subalterne, le quali saranno costrette a pagare le inevitabili ristrutturazioni produttive", si legge nel documento ufficiale che invita alla mobilitazione. Fra le rivendicazioni oltre alla richiesta di rinnovare i Contratti nazionali di lavoro scaduti, il blocco dei licenziamenti di massa anche l'introduzione di "una patrimoniale del 10% sul 10% della popolazione più ricca".

Oltre allo sciopero, sono previste delle mobilitazioni di piazza: a Roma venerdì due iniziative in via di organizzazione per i settori scuola (probabile presidio sotto il Ministero in Viale Trastevere: prevista la partecipazione di vari collettivi degli studenti) e logistica; a Milano sabato 30 una manifestazione statica in Piazza Duomo.

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