Farfalle maltrattate e umiliate, i vertici della ginnastica ritmica in Procura

Brescia, dal pm Bernardi il presidente Tecchi e il segretario Pentrella. Subito dopo parla la ct Maccarani che nei giorni scorsi aveva mandato un messaggio vocale alle colleghe invitando al silenzio

Sono arrivati al palagiustizia di Brescia alla spicciolata, prima i vertici della Federginnastica - il presidente Gherardo Tecchi e il segretario Roberto Pentrella, intorno alle 13,10 - un quarto d’ora dopo la direttrice tecnica delle Farfalle, Emanuela Maccarani.

Emanuela Maccarani
Emanuela Maccarani

Passo spedito, sguardo dritto, clima di tensione. Obiettivo: dribblare i giornalisti. "Non c’è assolutamente nulla da dichiarare", è la frase ripetuta all’ingresso. I tre, che dopo essere saliti al terzo piano in procura dove erano attesi dal pm Alessio Bernardi, hanno lasciato il Tribunale uscendo dal retro. Erano stati convocati come persone informate sui fatti da sentire nell’ambito dell’inchiesta per presunti maltrattamenti ai danni delle giovanissime promesse della ginnastica ritmica bresciana, di cui lo stesso Bernardi è titolare.

Sono stati ascoltati a lungo in merito allo scandalo che sta travolgendo la ritmica, tanto che sul caso, e in particolare sull’Accademia di Desio, già commissariata, si è mossa di recente anche la procura sportiva federale. Ormai non si contano le ginnaste, Farfalle e non solo, da Anna Basta a Nadia Corradini, che hanno scelto di prendere le distanze da un mondo che definiscono "tossico", in cui a loro dire per anni hanno subito mortificazioni inaudite pur di rimanere scheletriche, aeree e performanti, al punto da essere tutte sprofondate nel tunnel dei disturbi alimentari.

A Brescia gli inquirenti indagano dallo scorso agosto sulla scorta di un esposto depositato da due giovanissime campionesse, una 15enne di Brescia e una 13enne di Valeggio sul Mincio (Verona), sparite improvvisamente all’apice della carriera dalle pedane dell’Accademia Nemesis di Calcinato, palestra abilitata alla preparazione delle atlete da poi lanciare dell’Olimpo della Nazionale diretta da proprio da Maccarani. Dopo gli esposti della scorsa estate, altre promesse della ginnastica un tempo allenate da Nemesis hanno deciso di interrompere i rapporti con la società e denunciare all’autorità giudiziaria presunte vessazioni e "lavaggi del cervello". Le ragazzine sono già state ascoltate, e ora chi indaga, mentre attende la relazione conclusiva della squadra Mobile per tirare le somme, punta a contestualizzare i racconti, cercando riscontri anche all’esterno. Sotto la lente c’era anche un messaggio vocale che Maccarani qualche giorno fa avrebbe inviato alle sue collaboratrici, le allenatrici federali, invitandole, pare, a tenere la bocca chiusa sui racconti forniti da ragazze ‘manipolate con i ‘giornalai’ propensi alle strumentalizzazioni. Un messaggio secondo Federginnastica mal interpretato, che non intendeva istigare all’omertà.