Sardegna da isola in bianco a unica regione in rosso

Campagna vaccinale partita male, eccessi nei giorni di libertà, l'arrivo dei proprietari delle seconde case tra le cause di un declassamento. Primi danni per il turismo

Controlli allo sbarco in Sardegna

Controlli allo sbarco in Sardegna

Da prima della classe a unica bocciata. E' la parabola della Sardegna con la pandemia Covid-19. A marzo era stata l'unica a sventolare bandiera bianca e in una cinquantina di giorni si trova solitaria con la bandana rossa. Un condizione, la zona rossa, che dura ormai da tre settimane nonostante le speranze, oggi deluse, dell'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu, di passare da lunedì prossimo, 26 aprile, alle minori restrizioni anti-Covid previste dalla fascia arancione, che avrebbero consentito almeno la riapertura di parrucchieri e centri estetici.

Pensare che a marzo - celebrata in tutto il mondo - la  Sardegna era diventata la prima zona bianca in Italia e fra le pochissime in Europa: per tre settimane ha goduto di libertà preziose come la possibilità di mangiare in ristorante a pranzo e a cena, fino alle 23, e di restare fuori casa fino alle 23.30. Poi la caduta a picco nel tragico contro dei contagi. Le cause? Una campagna vaccinale a rilento, eccesso di comportamenti pericolosi durante la libertà e l'arrivo di  tanti proprietari di seconde case nell'isola autorizzati a rientrarvi anche da regioni all'epoca in zona rossa.

Ma ora la situazione si è ribaltata, anche perché le minori restrizioni sono state interpretate in maniera troppo disinvolta, evidentemente da molti in Sardegna, a giudicare dall'impennata dei contagi. Non hanno certo aiutato le difficoltà della campagna vaccinale, che ha appena ripreso slancio.

Primi effetti sul turismo

Primi effetti sul turismo, Msc ha cancellato lo scalo delle sue navi nel porto di Cagliari. A dare la notizia l'assessore  al Turismo e alle Attività produttive del Comune di Cagliari, Alessandro Sorgia,: "Sono emerse le difficoltà nel gestire la sicurezza di cittadini e passeggeri a causa della pandemia che ho cercato di esaminare coinvolgendo l'Autorità Portuale, la Cagliari Cruise Port e le principali agenzie marittime. La pandemia ha messo in crisi il settore e fatto allontanare le crociere da Cagliari. E' il caso della  Msc Crociere che nei giorni scorsi non ha potuto effettuare lo scalo in città e che ha cancellato tutti gli scali del 2021 in Sardegna.  Msc ha così scelto altri itinerari facendo base su Napoli, Genova, Civitavecchia".

Bollettino dei contagi

Ad oggi sono 52.911 i casi di positività al  Covid-19 complessivamente accertati idall'inizio dell'emergenza. Nell'ultimo aggiornamento dell'Unità di crisi regionale sono stati rilevati 267 nuovi casi. In totale sono stati eseguiti 1.160.959 tamponi, per un incremento complessivo di 3.635 test rispetto al dato precedente. Si registrano sei nuovi decessi (1.343 in tutto). Sono invece 368 (-7) le persone attualmente ricoverate in ospedale in reparti non intensivi, mentre sono 52 (-1) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 17.372 e i guariti sono complessivamente 33.767 (+344) mentre le persone dichiarate guarite clinicamente nell'Isola sono attualmente 9. Sul territorio, dei 52.911 casi positivi complessivamente accertati, 13.753 (+100) sono stati rilevati nella Citta' Metropolitana di Cagliari, 8.012 (+42) nel Sud  Sardegna, 4.601 a Oristano, 10.398 (+52) a Nuoro, 16.147 (+73) a Sassari.

Il punto sulle vaccinazioni

La Sardegna, che cerca di recuperare il tempo perduto,  viaggia su una media di quasi 11 mila dosi al giorno, più o meno in linea con il programma definito dal commissario straordinario per l'emergenza Covid il generale Francesco Paolo Figliuolo. Nelle ultime 24 ore, secondo il report del Governo, nell'Isola sono state effettuate 10.945 somministrazioni che portano il conteggio complessivo a 434.107 inoculazioni dall'avvio della campagna su 521.650 vaccini consegnati, cioè l'83,2%. Complessivamente oltre un quarto della popolazione sarda ha ricevuto il vaccino, il 26,47%, almeno una dose il 18,6%, mentre il richiamo per il 7,9%. Giovedì 22 aprile  con la quota record di oltre 13mila dosi, la  Sardegna è arrivata ad essere la quarta regione per numero di inoculazioni giornaliere ogni 100mila abitanti, davanti alla Liguria e subito dietro a Basilicata, Marche e Puglia. Nella settimana dal 12 al 18 aprile sono state eseguite circa 60mila somministrazioni a fronte di 48mila dosi di vaccino consegnate nell'Isola Un'ulteriore accelerazione dovrebbe arrivare dall'avvio delle somministrazioni della dose unica del siero Janssen della Johnson & Johnson, arrivato ieri a Cagliari per poi essere smistato nei vari hub e punti di  vaccinazione.

L'analisi di Crisanti

Il virologo Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e Virologia dell'università di Padova, nel criticare le scelte del governo ha preso come esmpio proprio l'isola. "Le zone gialle certamente torneranno arancioni o rosse, basta guardare la  Sardegna che da bianca è diventata rossa. E non facciamoci illusioni sull'aiuto del clima: il Brasile ha una temperatura media di 26 gradi e l'anno scorso Israele è andato in lockdown a metà agosto, quindi....  quello che si può imparare su quella transizione dalla  Sardegna  è che quando si tolgono le restrizioni le misure di controllo non sono più sufficienti, quindi è chiaro che si sbilancia tutta la dinamica dell'epidemia a favore del virus".

La difesa dell'assessore

 "Le criticita'", ha spiegato ieri l'assessore Nieddu, "sono relative all'aumento dei focolai e alle loro dimensioni, che ci mantengono con un rischio moderato, non basso. Continuano a essere buoni gli indici di occupazione dei posti letto, che sono sotto la sogla di allarme del 30%". Ora l'Rt della Sardegna e' sceso sotto 1 questa settimana (0.97), ma pesano i dati della settimana scorsa, quando l'indice di contagio era ben sopra la soglia critica di 1,25".

Le accuse del Pd 

"Per la terza settimana consecutiva la Sardegna sarà zona rossa. Questo fatto certifica solamente una cosa: la scarsa efficienza dell'attività messa in campo dalla Regione per fronteggiare l'emergenza sanitaria che va avanti da oltre un anno". Cosi' in una nota Emanuele Cani, segretario regionale del Pd isolano. "Quotidianamente registriamo problemi per i ritardi legati alle vaccinazioni, reparti ospedalieri chiusi o che funzionano a regime ridotto- sottolinea l'ex deputato-. Per quanto riguarda i controlli negli aeroporti, non si conoscono i dati su quante persone arrivano con il certificato di vaccinazione o negatività, quanti test vengono effettuati negli scali e quanti visitatori risultano positivi e vanno in quarantena. Eppure ogni giorno negli hub d'arrivo si registrano tra i 1.500 e i 2.000 controlli". Conclude Cani: "Continuiamo ad assistere, invece, ai proclami della Regione e alle iniziative per la moltiplicazione delle poltrone. Non e' piu' rimandabile un'azione forte, gli interventi economici devono essere accompagnati da una campagna di vaccinazione a tappeto, con servizi in tutti i territori e un'attenzione concreta ai piu' fragili".